Silvia

Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.

L'anfiteatro di Pompei

Nella lista di cosa vedere negli scavi non deve certo mancare l'Anfiteatro di Pompei, il luogo deputato agli spettacoli gladiatori tanto cari ai romani.
Si tratta di uno dei più antichi e meglio conservati anfiteatri al mondo.
Ti consiglio l'acquisto dei biglietti on line se vuoi evitare di fare la coda e iniziare subito a visitare il parco archeologico. Avrai infatti diritto all'ingresso prioritario!


dove si trova

L'Anfiteatro, che poteva contenere ben 20.000 spettatori, venne costruito nella zona sud-orientale della città (Regio II, Insula 6) della città.
Questo non solo perchè l'area era pressochè deserta (e quindi il via vai del gran numero di spettatori non recava intralcio alla vita quotidiana della città), ma anche per questioni economiche.
Sfruttando il preesistente terrapieno su un lato e costruendone uno artificiale sull'altro, era stato possibile contenere le spese. 
La costruzione si trova a circa 6 metri di profondità, è largo 104 m e lungo 135 m.

la struttura

L'edificio è costituito dall'esterno da due ordini.
Quello inferiore prevede archi ciechi sotto cui è probabile che ci fossero dei mercanti

Quello superiore presenta archi a tutto sesto. Tra i due ordini c'è un ambulacro.
Due grandi scalinate consentivano di raggiungere le gradinate superiori.
All'anfiteatro si accedeva tramite una galleria (cripta) dotata di quattro ingressi, due dei quali portavano direttamente all'arena.
Probabilmente i magistrati e le cariche più importanti avevano un passaggio privilegiato ai palchi d'onore, divisi dal resto della platea da uno scomparto in muratura.

Prima di arrivare all'arena si trovano due spoliarii usati uno per prestare i primi soccorsi ai gladiatori feriti, l'altro per l'ingresso all'arena, che era in terra battuta. L'arena era circondata da un parapetto affrescato (oggi gli affreschi sono andati perduti).

La cavea

Era divisa in tre zone:
Ima cavea: divisa in 6 settori, era destinata alle persone di spicco. Aveva la vista migliore.
Media cavea: divisa in 20 settori era per il popolo.
Summa cavea: divisa anch'essa in 20 settori. Qui trovavano posto le donne. 

Durante i mesi invernali e nel periodo di maggior caldo l'anfiteatro di Pompei non ospitava spettacoli. 
Durante l'estate si stendeva un velario scuro di lino, come confermano gli anelli di pietra, posti in cima alle gradinate, in cui venivano infilati dei pali.
Le belve utilizzate nei giochi gladiatori entravano da un piccolo varco al centro dell'arena.

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa del Menandro, Orto dei fuggiaschi

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

Il santuario di Pompei

Oltre agli scavi archeologici, il Santuario di Pompei, è una delle attrazioni turistiche che la cittadina campana offre a chi la visita. 

Dedicato alla Beata Vergine del Santo Rosario, rappresenta non solo il principale luogo di culto cristiano della cittadina, ma anche uno dei santuari mariani più visitati in Italia.
Riceve infatti più di 4 milioni di visitatori ogni anno. 

Raggiungere il Santuario di Pompei

Dagli scavi archeologici questo luogo è facilmente raggiungibile

  1. In auto o in bus: arriverete al  Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei in circa 10 minuti

  2. A piedi:  una bella passeggiata di 20 minuti conduce direttamente a Piazza Bartolo Longo, dove è situata la Basilica

  3. Con il treno:  dalla stazione principale di Pompei si cammina per circa 5 minuti (sono solo 450 metri) fino al Santuario. 
    Un'ottima opzione per chi  decide di visitare Pompei in un giorno, magari da Napoli.

QUANDO VISITARE IL SANTUARIO DI POMPEI

Affollato durante tutto l’anno, il Santuario è una meta particolarmente ambita l'8 Maggio, anniversario della sua inaugurazione. 

Inoltre, è popolato la prima domenica di ottobre, quando moltissimi fedeli da tutto il mondo arrivano a Pompei per assistere alla priatica chiamata Supplica alla Madonna di Pompei.
É recitata per chiedere la sua intercessione e protezione.
La preghiera è stata composta da Bartolo Longo, un devoto della Madonna di Pompei del XIX secolo.
Questi ebbe un ruolo significativo nello sviluppo del santuario e nella diffusione della devozione mariana.

La tradizione è tenuta viva non solo qui, ma anche in altre chiese del mondo dedicate alla Madonna di Pompei.
La trovate a New York, Providence, Chicago e Lancaster negli Stati Uniti d’America; a Vancouver e Montréal in Canada; In Argentina, Venezuela, Brasile ed Uruguay nell’America Latina.

 

COSA VISITARE

L'ESTERNO

Del meraviglioso Santuario la prima cosa che si vede è la sua stupenda facciata decorata, caratterizzata da due ordini diversi. 

parte inferiore

É in stile ionico con tre arcate che portano nel portico e nelle tre navate.
Quattro colonne monolitiche in granito rosa di circa 6,8 metri con capitelli di ordine dorico sorreggono invece  l’arcata centrale. 

Parte superiore

É in stile corinzio, come si vede dai capitelli delle colonne e dei pilastri disposti come quelli della parte inferiore.
In questa parte si trova il timpano con lo stemma in marmo bianco di Papa Leone XIII. che dichiarò il Santuario una Basilica papale.

Sulla sommità un attico con balaustra sorregge un grosso orologio sulla sinistra, una meridiana sulla destra e la statua della Vergine del Rosario al centro. 
La statua della Vergine, simbolo e protettrice del Santuario di Pompei è opera dello scultore Gaetano Chiramonte.
Realizzata con un solo pezzo di marmo di Carrara di circa 180 quintali, la statua è alta ben 3,25 metri! 

Appena giunti al Santuario, i turisti non possono fare a meno di notare l’imponente campanile che la sovrasta.
Alto ben 80 metri e con una croce in bronzo sulla sommità di altri 7 metri, il campanile è una costruzione postuma rispetto alla prima costruzione della Basilica ed è visibile da quasi ogni angolo di Pompei.

L'INTERNO

La prima pietra del campanile fu posata nel Maggio del 1912.
L’inaugurazione invece avvenne nel maggio 1925 con una cerimonia importante a cui partecipò anche Bartolo Longo in persona. 
Al suo interno una scala in ferro e un comodo ascensore conducono alla sommità.
Il panorama dall’alto comprende non solo la città di Pompei e i suoi scavi archeologici, ma anche le isole del Golfo di Napoli e il Vesuvio. 
La superficie sacra di questa Basilica copre oggi circa 5000 metri quadrati.

La navata

La navata principale che si può visitare oggi è rimasta intatta e presenta un grande cornicione in stile corinzio che ne delimita il perimetro.

L'abside

L’abside che si può osservare al giorno d’oggi è invece 5 volte più ampia rispetto a quella costruita inizialmente.
É sorretta da 2 grandi colonne in marmo grigio e da altre 8 più piccole in marmo colorato. 

Il dipinto

Da non perdere il meraviglioso dipinto della Madonna del Rosario, una delle opere più celebri e venerate presenti nella basilica.
Raffigura Maria insieme al Bambino Gesù e  viene rappresentata mentre consegna il rosario a San Domenico e a Santa Caterina da Siena.

Dipinto da un artista ignoto nel XVII secolo, è stato collocato nell'altare maggiore della chiesa dopo che il santuario fu costruito nel 1876. Questa immagine è particolarmente importante per i fedeli cattolici e ha un significato spirituale profondo, poiché il rosario è una preghiera centrale nella devozione mariana.

Tra le meraviglie pompeiane, il Santuario di Pompei è una delle attrazioni da inserire nella lista di cose da vedere assolutamente.

LA STORIA 

La storia di questo edificio religioso si fonde con quella del beato Bartolo Longo e della contessa Mariana de Fusco.
Entrambi erano particolarmente dediti al servizio dei più bisognosi e commissionarono la costruzione del Santuario iniziata l’8 Maggio del 1876 grazie alle numerose offerte ricevute da moltissimi fedeli in tutto il mondo. 
A seguire i lavori fu prima il docente universitario Antonio Cua e in seguito l’artista Giovanni Rispoli, che si occupò delle decorazioni e della facciata - inaugurata nel 1901.

In seguito, il 4 Maggio del 1901, papa Leone XIII elevò il Santuario a Basilica Pontificia. 
Il Santuario della prima costruzione era una chiesa a croce latina, con una sola navata, una cupola, quattro cappelle laterali e altre due nella crociera. 
Ad ogni lato del Santuario erano presenti due cappelle con ingressi separati e comunicanti con la navata principale della chiesa: la Cappella di Santa Caterina da Siena e la Cappella del Santissimo Salvatore. 
Il campanile del Santuario della Beata Vergine, alto ben 88 metri, venne invece completato nel 1925.

Presto la quantità di fedeli che ogni anno si recavano qui in pellegrinaggio aumentò sensibilmente.
Perciò rese necessario un intervento di ampliamento, che durò dal 1934 al 1938.
Su progetto dell’architetto Chiappetta, previde tre navate e l'ingrandimento dell'abside e della la cupola. 
Il Santuario di Pompei sopravvisse alla più recente eruzione del Vesuvio nel 1944 e anche alle truppe naziste che ne minacciarono la demolizione. 
Questo luogo di culto è anche stato pellegrinaggio di 3 papi: papa Giovanni Paolo II nel 1979; papa Benedetto XVI nel 2008, papa Francesco nel 2015.

I dintorni di Pompei: cosa visitare in un giorno

Pompei può tenere  occupati per diversi giorni, ma se hai messo in conto di dedicare il tuo tempo anche ad una gita fuori porta, tii suggerisco alcune alternative  per visitare i dintorni di Pompei.

Scopri qui di seguito 6 idee per una gita in un giorno da Pompei.

1. Ercolano

La stessa sorte degli abitanti di Pompei, sepolti dalla lava del Vesuvio nel 79 d.c., è toccata a quelli di questa cittadina della provincia di Napoli.

Anche gli scavi di Ercolano sono stati dichiarati patrimonio dell’UNESCO e sono visitati da più di 300 mila turisti ogni anno.

Durante la tua giornata a Ercolano, non perderti  la visita al Miglio d’Oro. Questo viale, tra i più lunghi della città, ha visto sorgere nel corso degli anni alcune tra le ville più belle della Campania.

Se avanzi del tempo, visita le architetture religiose per cui Ercolano è molto rinomata in Italia. Le più interessanti sono la Basilica di Santa Maria a Pugliano, la Chiesa di Santa Caterina e quella chiamata Sant’Agostino.

Raggiungere Ercolano da Pompei è semplicissimo. Se non hai un’auto, puoi comodamente utilizzare il treno. In entrambi i casi, arriverai ad Ercolano in soli 20 minuti.

2. La Costiera Amalfitana 

Una tra i luoghi più spettacolari in Italia - ma anche in tutto il mondo - l’inizio della Costiera Amalfitana si trova a circa 35 chilometri da Pompei. Una meravigliosa striscia frastagliata che ospita alcune tra le spiagge più belle del nostro Paese.

Lungo la costiera, si possono visitare moltissimi centri come Positano, Amalfi stessa, fino a Vietri sul Mare, nelle vicinanze di Salerno.

Oppure, puoi cogliere l’occasione ed imbarcarti su un traghetto per Capri, l’isola che da sempre è molto gettonata per la sua atmosfera rilassata e per le ottime strutture.

Da non dimenticare che il mare è tra i più belli di tutta la nostra penisola.

Prenditi l tempo necessario per esplorare la Costiera Amalfitana, le sue meraviglie naturali, come spiagge, isole e grotte e i musei e le architetture, in particolare le stupende ville partenopee lungo la costa.

3. Napoli

Il capoluogo della Campania è una tra le città più interessanti nei dintorni di Pompei. Questa storica città, fondata dai Cumeni nell'VIII secolo a.c. e fra le più importanti della  Magna Grecia,  fu fondamentale per la cultura, la religione e lo sviluppo del commercio delle popolazioni italiche.

Non è possibile visitare  visitare Napoli in una sola giornata, ma potrai comunque farti un'idea del suo rapporto tra storia e arte, assaggiare la cucina locale - magari una bella pizza - e scoprire la cultura napoletana in tutti i suoi lati.

Prendi un treno per Napoli da Pompei e raggiungi la città partenopea: puoi  iniziare la tua visita con Piazza Garibaldi, stazione dei treni e terminal della metropolitana. Un biglietto giornaliero per la rete pubblica di Napoli costa  € 3,50.

Da non perdere durante una visita a Napoli sono il Maschio Angioino, il Teatro San Carlo e la centralissima Piazza Plebiscito. E ancora, il Museo Archeologico Nazionale e il Museo della Napoli Sotterranea, alla scoperta delle meraviglie nascoste della città.

4. Caserta e la Reggia

A poco meno di 60 chilometri da Pompei, Caserta è tra i centri più importanti della Campania. Famosa soprattutto per la sua imponente Reggia, conosciuta anche come la Versailles d’Italia, è un città molto gettonata tra i turisti da tutto il mondo.

La Reggia di Caserta sarà senza dubbio il punto focale della tua gita in giornata da Pompei. Questa imponente residenza Borbonica, dichiarata patrimonio dell’UNESCO nel 1997, è il Palazzo Reale più ampio di tutto il mondo, mentre i giardini della Reggia, che si estendono per ben 2,5 chilometri, sono stati dichiarati il Parco più bello d’Italia nel 2009.

Altri luoghi da visitare a Caserta sono la Piazza Matteotti (piazza del Mercato), Piazza Dante e Piazza Carlo III, le più importanti della città.

5. Paestum

Un’antica città costruita nei tempi della Magna Grecia, Paestum fu costruita in onore di Poseidone (Nettuno). A soli 80 chilometri a sud di Pompei, puoi raggiungere questa cittadina in circa un’ora in auto, oppure poco meno di 2 ore con il treno.

La cinta muraria che percorre il perimetro della città misura circa 4,75 chilometri ed è tra le meglio conservate in Italia. E' intervallata da 28 torri.
Visita le 4 porte della città e il Foro di età greca. Meravigliosi i templi di Paestum, tra i migliori esempi di architettura greca. Questi sono dedicati alle dee Era ed Atena.

Il Parco Archeologico di Paestum mostra l’incontro tra la cultura greca e quella romana, ampiamente spiegata nell’adiacente Museo. Puoi acquistare un biglietto cumulativo per visitare entrambe le attrazioni a € 11.

6. Vesuvio

E’ il vulcano che svetta tra le città di Napoli, Pompei ed Ercolano ed è - ma soprattutto è stato - fondamentale nella conformazione storica, politica e naturale del territorio.

Numerose le eruzioni che hanno segnato le pendici del Vesuvio nel corso della storia - tra cui la più importante fu proprio quella del 79 d.c. che coprì in buona parte le cittadine di Pompei ed Ercolano.

Una cima che si erige sopra al Golfo di Napoli, il Vesuvio è un vulcano attivo costantemente monitorato dagli esperti del settore e tra i più pericolosi del Continente Europeo. La sua ultima eruzione è avvenuta nel 1944.

Questo vulcano è particolarmente rinomato anche per i suoi spettacolari percorsi di trekking per un totale di 54 chilometri, che ti portano fino alla cima - accanto al cratere.

Queste sono alcune delle nostre idee per un gita in giornata nei dintorni di Pompei verso alcuni tra i più importanti patrimoni non solo della Campania, ma della nostra nazione. A te la scelta!

Affreschi Villa dei Misteri

Gli affreschi della Villa dei Misteri sono una tappa obbligata per chi viene a visitare gli scavi di Pompei.
I dipinti del triclinio, i più conosciuti e finiti di restaurare nel 2015, sono infatti tra i meglio conservati di tutta la pittura antica.
Un ottimo motivo per non perderli!

Per accedere subito al parco archeologico di Pompei scavi senza fare la coda, ti suggerisco di procurarti il biglietto on line.  
Avrai diritto all'accesso prioritario.

Villa dei misteri Pompei 

Gli affreschi sono caratterizzati da pochi elementi architettonici in prospettiva. Nella parte inferiore c'è un ripiano e delle lesene dividono lo sfondo in riquadri.
Nella parte superiore c'è un fregio composto da tre fasce.
Rappresentano, con numerose megalografie (figure ad altezza naturale), un rito di iniziazione ai misteri dionisiaci (dal cui il nome della villa).

I personaggi dipinti, in parte reali, in parte mitologici, sono raccolti in gruppi che si dispongono contro il rosso della superficie di fondo e sono incorniciati dalle lesene e da un fregio a meandri.

Le scene

1 ^ scena

Mentre un fanciullo legge le procedure da seguire, una fanciulla, che reca un vassoio con delle offerte, si muove verso delle donne intente a un rito di purificazione con l'acqua (lustrazione).
Sileno, il maestro di Dionico, suona la cetra, in una scena pastorale, che comprende un satirello e una panisca (abitante dei boschi seguace di Pan), mentre una donna è atterrita, forse nel vedere la fustigazione rappresentata nella parete di fronte.

2^ scena

Nella scena successiva è di nuovo presente Sileno, che offre da bere a un satirello e assiste alle nozze di Dioniso e Arianna. Un demone alato intanto, dalle forme femminili, è pronto a colpire con una verga la giovane donna che si pensa subisca il rito di iniziazione.
La fanciulla inginocchiata è accolta da una donna seduta, che le accarezza i capelli, mentre una baccante danza.
Tutto il rito misterico si svolge sotto la supervisione della padrona di casa che  raffigurata seduta.

Alcuni pensano che il ciclo di affreschi della villa rappresenti un rito di preparazione alle nozze (come le nozze Aldobrandine conservate nella Biblioteca Vaticana).
In questo caso la fanciulla inginocchiata, ovvero la futura sposa , sarebbe solamente spaventata dal mistero del matrimonio. Perciò cerca conforto tra le braccia della nutrice, mentre la presenza di Dioniso e la sua sposa Arianna significherebbe l'amore coniugale.

Per avere altre informazioni sulla bellissima Villa dei misteri consulta QUI la mia pagina dedicata. 

DOVE SI TROVA
POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

I calchi di Pompei

Tra le attrazioni più note del Parco Archeologico partenopeo ci sono i Calchi di Pompei, realizzati in gesso con una particolare tecnica a partire da circa un secolo e mezzo fa. 

 

Dove visitare i Calchi di Pompei

I calchi sono tra le curiosità su Pompei e le attrazioni più interessanti da osservare durante una visita al Parco Archeologico più famoso del mondo. 
Sono molti i luoghi degli scavi dove è possibile fermarsi ed osservare da vicino i calchi degli  dall’eruzione del Vesuvio nel 79. Tra questi:

  •  L’Orto dei Fuggiaschi
    Forse il più noto sito per osservare i calchi. 
    È qui che si possono visitare quelli dei corpi di 13 persone coperte da una coltre di lapilli.
    Le 13 vittime sono adulti e bambini colti dall'eruzione mentre stavano cercando scampo verso le mura della città.
  •  L'Antiquarium
    Sotto la terrazza del tempio di Venere con affaccio su Porta Marina.
    Trovate ripercorsa la storia di Pompei dall’età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla tragica eruzione del 79 d.C.  Ci sono calchi delle vittime dalla villa di Civita Giuliana.
  • L’Anfiteatro di Pompei
    Anche qui è possibile rivivere gli ultimi attimi della popolazione pompeiana, osservando oltre 20 calchi.
  •  Le Terme
    Alcuni calchi sono esposti nelle Terme Stabiane, tra i luoghi più frequentati dagli abitanti della cittadina.
  • La Villa dei Misteri
    Oltre allo stupendo panorama sul golfo di Napoli, anche qui si trovano teche con alcuni dei calchi rinvenuti nella città partenopea.

Non c’è un unico luogo per visitare i calchi.  Bisogna infatti esplorare il Parco Archeologico di Pompei in lungo e in largo per poter vedere più di un esemplare.

I calchi sono conservati in apposite teche per ripararli dalle intemperie e dalla contaminazione dei visitatori.
Sia che tu voglia visitare Pompei in un giorno, sia tu abbia la fortuna di dedicare agli scavi più tempo, sono un'attrazione assolutamente da non perdere!

I calchi di Pompei - Visitare gli scavi archeologici

Storia del ritrovamento

Una città e una cultura sepolte per circa 1700 anni: é quella di Pompei e delle cittadine limitrofe, che hanno subito il tragico destino della più nota eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. 
La prima ad essere scoperta fu Ercolano: per questo la famiglia Borbone propose di iniziare degli scavi anche nei luoghi dove erano stati rinvenuti monete e oggetti antichi. Gli storici iniziarono i lavori su quella che credevano fosse l’antica Stabia - ma che si rivelò essere Pompei.

I primi scavi cominciarono già a partire dal 1748, si fermarono per qualche anno  a causa della scarsità dei reperti ritrovati.
Ricominciarono più avanti per il volere del nuovo direttore Giuseppe Fiorelli, utilizzando nuove tecniche archeologiche.

Tecniche utilizzate durante i lavori

La tecnica che ci permette di conoscere numerosi dettagli sulla vita di Pompei e dei suoi abitanti, e quindi di visitare ancora oggi questi luoghi incantati, è definita “calco”. Per calco si intende il processo che consisteva nel versare del gesso, oppure una miscela di acqua e cemento, nelle cavità lasciate dai corpi e materiale decomposto. 
La cenere proveniente dal Vesuvio aveva infatti coperto la città di Pompei con una coltre, che in seguito si indurì. Con il decomporsi delle materie organiche, come legno o come i corpi dei cittadini, si formarono dei vuoti nella cenere indurita.

Grazie a questa particolare tecnica archeologica ci è permesso di conoscere la storia della città prima dell’eruzione del Vesuvio dell’anno 79 d.c.
Giuseppe Fiorelli, direttore del sito dove si svolgevano gli scavi, sperimentò la tecnica a partire dal 1863. Dopo la colata, era sufficiente attendere che il cemento o gesso si solidificasse, per poi procedere con gli scavi, svelando i segreti delle cavità.

Curiosità sui Calchi di Pompei

Dopo l’utilizzo della tecnica avanzata per il recupero, i calchi di Pompei vennero ampiamente osservati e studiati dagli storici. Furono molte le scoperte curiose che vennero alla luce nel corso degli anni:

  • Fu la cenere, non la lava, a coprire Pompei.
  • Quando si parla di una eruzione, si é soliti associare questo evento naturale con una coltre di lava.
    Ma non fu il caso del Vesuvio nel 79 d.c. Pompei fu ricoperta da una ventata di materiale piroclastico infuocato che bruciò tutto quello che stava sul suo cammino, rendendo possibile il ritrovamento dopo 1700 anni.
  • Tra i calchi di Pompei troviamo il calco chiamato "I due amanti", una coppia abbracciata sorpresa dall'eruzione del Vesuvio.
    Si è spesso parlato del sentimento e della commozione scaturita da questa coppia. Recentemente, altri rilevamenti ci hanno permesso di conoscere un dettaglio fondamentale: i due amanti sono entrambi uomini.
  • L’eruzione del 79 d.c. non fu solo ciò che distrusse la città di Pompei.
    Fu anche il motivo per il quale oggi conosciamo molti dettagli sulla cultura pompeiana antica.
    Grazie i calchi possiamo notare come gli abitanti avessero dei denti bianchissimi, questo poiché la loro dieta era quasi priva di zuccheri.

BIGLIETTI POMPEI


POMPEI SCAVI ORARI

Dal 1 novembre al 31 marzo
Martedì - Domenica dalle 9.00 alle 17.00. Ultimo ingresso alle 15.30.

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Visitare Pompei in un giorno 
Cosa visitare a Pompei
Come arrivare e muoversi a Pompei

10 curiosità su Pompei

E’ una storia lunga più di due millenni quella della stupenda cittadina campana di Pompei. Un’epoca che è stata scoperta da poco più di un secolo e che ha visto la luce un po’ per caso.
Molti sono gli storici che in questo ultimo secolo si sono dedicati allo studio delle meraviglie riportate alla luce grazie a scavi meticolosi, che continuano ancora oggi. 
Gli studi ci hanno portato alla conoscenza di meravigliosi dettagli sulla Pompei antica, ma anche di piccole curiosità solo per pochi appassionati. Io te ne riporto alcune. 

Ecco le 10 curiosità su Pompei  che molti ignorano.

1. Il Vesuvio era una montagna non un Vulcano

Al tempo della Pompei antica, il popolo non conosceva la vera natura di quel monte che sovrasta la cittadina. Dipinti dell’epoca ritraggono infatti il Vesuvio con una forma meno appuntita di quella che vediamo oggi. 
La fitta vegetazione cresciuta lungo i versanti del vulcano, anche grazie alla mancanza di eruzioni per un lungo periodo storico, portarono i pompeiani a vedere il Vesuvio come una semplice montagna. 

Forse fu questo il motivo per cui i cittadini di Pompei vennero colti di sorpresa dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c., mal interpretando anche le scosse di terremoto avvenute negli anni precedenti.

2. I pompeiani amavano i bordelli

Gli scavi di Pompei hanno riportato alla luce il famosissimo Lupanare. Questo bordello, ritrovato praticamente quasi intatto, si unisce a moltissimi altri presenti nella città.
Non esistono resti conservati come le Lupanare, ma i cartelli con la lista di servizi e tariffe per i clienti dei bordelli fanno pensare che a Pompei ne esistessero addirittura 25. 
Il numero è elevato, considerando gli abitanti stimati di Pompei fossero tra gli 8 e i 10 mila.

3. I patrizi romani si fermavano spesso a Pompei

Alcuni studi condotti dagli storici fanno pensare che i patrizi romani, il ceto sociale tra i più abbienti di tutto l’Impero, erano soliti visitare Pompei
Considerata come una sorta di periferia della città di Roma, è molto probabile che anche l’Imperatore Nerone avesse una casa di proprietà a Pompei. 
Sua moglie Poppea, infatti, era originaria di qui!

4. I pompeiani amavano il vino e ancora oggi lo si coltiva

L’antica Pompei, sommersa da uno strato di detriti e lapilli provenienti dall’eruzione del Vesuvio, si è preservata ai giorni nostri proprio grazie all’avvenimento naturale che ne ha fermato il tempo. 
Conosciamo infatti gli usi e le tradizioni di Pompei proprio a seguito degli scavi archeologici, grazie ai quali scopriamo la costante produzione e consumo di vino da parte dei cittadini nei tempi antichi. 
Le coltivazioni di Pompei sono attive ancora oggi, nelle parti verdi del Parco Archeologico, le distese di vitigni producono ottimi vini.

 

5. Una sfumatura di rosso prende il nome da Pompei

Tra le diverse curiosità su Pompei si annovera quella che la famosa cittadina campana ha definito una particolare sfumatura del colore rosso. Il rosso pompeiano prende il nome dal colore ritrovato sulle pareti di molte dimore della città antica. Questa sfumatura era preparata utilizzando una particolare pasta di molluschi. 
Oltre al rosso, i colori che caratterizzano i ritrovamenti degli scavi di Pompei sono il blu e il nero, colori ad uso esclusivo dei più ricchi in quanto prodotti con materiali preziosi.

6. La quotidianità era diversa dalla nostra

Non solo templi, bordelli e residenze private. I più noti del parco Archeologico degli scavi di Pompei sono i calchi in gesso degli abitanti sorpresi dall’eruzione.
Questa tecnica di preservazione, che prevede la colatura del gesso a sostituire il vuoto lasciato dai corpi decomposti, ci ha permesso di conoscere anche dettagli della vita quotidiana nella Pompei antica. 
Tra tutti, le tradizioni culinarie e i passatempi preferiti dagli abitanti di Pompei. Ad esempio bere vino, assistere alle rappresentazioni a teatro, venerare le divinità.

I calchi in gesso hanno svelato anche un importante dettaglio sugli usi e costumi di questo popolo, con particolare riguardo ad un tema molto attuale. E’ molto probabile che a Pompei si celebrasse l’amore libero. 
Tra i vari fuggiaschi visitabili nel cosiddetto Orto di Pompei troviamo infatti due uomini, gli amanti abbracciati, fonte di ispirazione anche per un film.

7. Il fallo era un simbolo augurale

Visitare gli scavi di Pompei include la scoperta di moltissimi simboli fallici. Spesso i visitatori si domandano il perché della riproduzione di questo simbolo rappresentato più volte nella cittadina. 
La verità è che il fallo era considerato un simbolo portafortuna e veniva dipinto, scolpito e spesso anche indossato come ciondolo.

8. L’Anfiteatro è il più antico del mondo

L’Anfiteatro romano di Pompei è una costruzione che risale al 80 a.c. e non è solo l’anfiteatro più antico ai giorni nostri, è anche la costruzione in pietra più antica della storia. 
Utilizzato tuttora per spettacoli di musica e teatro, questo spazio era al tempo utilizzato per giochi circensi e gladiatori e può ospitare fino a 20 mila spettatori. 
E le locandine pubblicitarie dell’epoca? Erano dipinte direttamente sulle facciate esterne delle case.

9. L’eruzione non avvenne ad Agosto

Un'altra curiosità su Pompei riguarda il momento storico che segnò la fine della cultura antica della città: l’eruzione del Vesuvio dell’anno 79 d.c.. Si pensa generalmente che sia avvenuta il giorno 24 di agosto, in mattinata.

Al contrario, il famoso appassionato di storia e divulgatore della Tv Alberto Angela afferma che l’eruzione avvenne più tardi, verso ottobre. Angela è arrivato a questa tesi grazie al ritrovamento di stagione e di dettagli che fanno pensare ad una vendemmia ultimata.

10. La scoperta di Pompei non è ancora finita

Con certezza possiamo affermare che tutto ciò che conosciamo riguardo a Pompei e alla sua storia non è tutto. 
Gli scavi sono infatti ancora attivi in alcuni punti del Parco Archeologico. Inoltre, molti cantieri aiutano a preservare il sito rendendolo adatto ad accogliere quasi 3 milioni e mezzo di visitatori ogni anno. 
La ragione principale è che la Pompei sorpresa dall’eruzione era anche una città in ricostruzione dopo il violento terremoto del 62.

Tutti i fatti e le curiosità su Pompei che conosciamo oggi sono frutto dello studio e della ricerca di moltissimi professionisti. Grazie a loro possiamo comprendere in fondo la visita a questo meraviglioso sito parte del patrimonio dell’UNESCO: gli scavi di Pompei.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

La villa dei misteri

La Villa dei Misteri è una villa suburbana che risale all’epoca romana.
Conosciuta per la sua posizione ottimale - gode infatti di una vista stupenda sulla Pompei antica - e per gli affreschi conservati.
La si può visitare a poche centinaia di metri dal Parco degli scavi di Pompei
Il nome di questa villa deriva appunto dai suoi affreschi che raffigurano alcuni riti misterici, molto ben conservati ma di difficile interpretazione. 
Il ritrovamento di questo edificio è particolarmente importante per aver rivelato moltissimi dettagli sulla vita degli uomini di Pompei, l’arte e la cultura di quel tempo.

Visitare la Villa dei Misteri

Sicuramente da inserire nella lista di cosa visitare a Pompei, si trova all’interno della cinta muraria dell’antica città, ma in una posizione rialzata.
Se il tuo programma prevede di visitare Pompei in un giorno, ti consiglio di risparmiare abbastanza tempo da dedicare alla villa.
Per arrivarci, ti basta acquistare un biglietto di entrata al parco - patrimonio dell’UNESCO - indossare scarpe comode e preparare la macchina fotografica!

Come raggiungerla

Entra nel parco archeologico degli scavi di Pompei tramite l’ingresso di Porta Marina, attraversa il Foro e segui per la Porta Ercolano. Passa oltre la porta e prosegui per Via dei Sepolcri, ti porterà dritto dritto alla tua destinazione.

Quando visitare la Villa

Puoi decidere di visitare questa attrazione in qualsiasi momento della giornata.
Se la visiti non appena entrato nel parco, puoi farti un’idea generale di tutti i dettagli che potrai scoprire durante la vostra giornata a Pompei.
La sua vista dall’alto sul parco è stupenda ed é un modo perfetto per vedere il complesso degli scavi di Pompei. 

Oppure puoi concentrarti sulle prime attrazioni che trovi all’ingresso del parco, e spostarti poi verso la Villa all’ora di pranzo. Se non hai organizzato il pranzo al sacco, puoi acquistare del cibo dal ristorante Anfiteatro e fermarti nel parco per un pic-nic con vista. 
Ancora, puoi decidere di lasciare la visita a questo luogo come ultima attrazione della giornata. La visuale sul golfo di Napoli e il panorama del tramonto ne valgono veramente la pena.

La Storia

L'edificio fu costruita nel II secolo a.c. e venne ampliato e migliorato nel periodo augusteo.
La sua posizione la rendeva una perfetta casa d’otium, una casa per lo svago, poiché vicino al mare e con un’ottima vista sulla città di Pompei. 
La casa presentava molte sale e giardini pensili curati.
Il terremoto che colpì l’intera città nell’anno 62  d.c. non la risparmiò e cadde in rovina. Ma mantenne comunque un suo scopo.
Divenne infatti un rudere agricolo, perfetto per gli attrezzi utilizzati per coltivare la terra, in particolare le viti. L'edificio fu anche destinato alla produzione del vino.
Purtroppo non ci è dato sapere il nome del proprietario di questa villa, ma un sigillo indica chi era stato incaricato come custode.

Nel 79 d.c. il Vesuvio iniziò ad eruttare e gli abitanti di Pompei e di tutte le altre cittadine alla base del vulcano rimasero sepolte da una coltre di cenere e lapilli infuocati.
E con loro, la Villa dei Misteri venne sotterrata rimanendo lì sotto per poco meno di due millenni.

Nel 1909, il proprietario del terreno agricolo su cui  era stato costruio l'edificio decise di finanziare alcuni scavi archeologici.
I ritrovamenti furono da subito interessanti.
Il terreno fu però profondamente ispezionato solo più avanti, tra il ‘29 e il ‘30.
La prima cosa ad essere stata riportata alla luce furono delle tavole che rappresentano gli affreschi della Villa. 
Tenete presente che, ad oggi, gli scavi non sono ancora stati ultimati: il vostro prossimo viaggio a Pompei potrebbe riservare delle sorprese!

Architettura 

L'edificio è stato costruito a pianta quadrata e con una serie di stanze per diversi usi.
Quello che al tempo della costruzione era l’ingresso alla casa è ancora sepolto. 
Subito dopo l’ingresso, le prime sale che si incontrano erano le stanze per la preparazione del cibo.
Troviamo la cucina, il forno e una cantina per il vino. 
Proseguendo ci sono le stanze signorili, il portico con le sue colonne decorate (costruite tra il 90 e il 70 a.c.) e la veranda, che da una stupenda visuale sull’attuale golfo di Napoli. 
Ai lati, altri ambienti come il triclinio (che era la sala dove veniva servito il cibo) di cui possiamo ammirare gli affreschi e le stanze termali - distrutte durante il terremoto del 62.
Quelli che una volta erano i bagni termali diventarono le stanze della servitù.

Gli affreschi

La caratteristica per cui la villa dei Misteri è nota in tutto il mondo coincide con i suoi affreschi, in stile diverso in base al periodo di realizzazione.
Gli stili, in particolare, sono quattro
E’ abitudine riferirsi a questi stili con i termini da ‘primo’ a ‘quarto’, secondo il loro ordine cronologico. 
Gli affreschi della camera da letto sono tipici del primo e secondo stile.
Il tablino (una sorta di atrio) e le stanze termali presentano invece uno stile più simile a quello egizio - e sono tipiche del terzo e quarto stile. 

Gli affreschi del triclinio 
Sono quelli meglio  conservati e che più rappresentano gli ultimi stili dell’arte dell’antica a Pompei.
Risalgono al I secolo a.c. e sono di un artista locale di cui non si conosce il nome.
Tutte le pareti sono affrescate con dei soggetti a grandezza naturale, tecnica molto simile a quella utilizzata nell’antica Grecia. 
La sequenza dei dipinti è composta da dieci scene diverse, a rappresentare un rito o un’iniziazione.
La loro interpretazione non è sicura.
Si ipotizza che gli affreschi del triclinio raffigurino un rito di iniziazione ai misteri dionisiaci o un rito di preparazione di una donna alle nozze.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

La casa del Menandro

La Casa del Menandro (Regio I, Insula 10.4) prende il nome dall'affresco che ritrae il poeta omonimo seduto rinvenuto in fondo al peristilio.  Rappresenta un bell'esempio di domus appartenuta ad una famiglia benestante. 
Se stai organizzando di visitare Pompei  non puoi mancare di inserirla nell'elenco delle attrazioni da vedere. 
Ti consiglio, dal momento che all'ingresso degli scavi di Pompei c'è sempre una lunga coda,  di procurarti il biglietto on line .
Avrai diritto all'accesso prioritario e comincerai subito la visita!


DOVE SI TROVA

E'  situata su vicolo del Menandro, strada parallela a sud di via dell'Abbondanza. Attualmente sono iniziati dei lavori di messa in sicurezza dell'area, ma potete accedervi da Via dell'Abbondanza attraverso il Vicolo del Citarista o da Via di Castricio.

LA STRUTTURA

L'edificio, che  si estende su circa 2.000 metri quadri, venne edificata nel III secolo a.c. e ristrutturato poi tra il II e il I secolo d.c.
Al momento dell'eruzione del Vesuvio, la casa del Menandro era di proprietà del liberto Quintus Poppaeus, appartenente ad una famiglia legata a Poppea, moglie di Nerone. 
La struttura ripropone lo schema classico della casa romana con atrio e peristilio a cui aggiungono quartieri servili e termali.

Non perderti i meravigliosi affreschi che si trovano nell'ambiente di sinistra dell'atrio (di fronte all'impluvium) dove sono raffigurate tre scene ispirate alla guerra di Troia: a destra la morte di Laocoonte strangolato dai serpenti insieme ai figli, a sinistra Cassandra che si oppone al rapimento di Ulisse, al centro Cassandra che cerca di persuadere i troiani a non far entrare in città il cavallo di legno.
Ma splendidi sono anche tutti gli affreschi e i mosaici che ornano il peristilio e la zona termale. 

Punti di interesse nelle vicinanze: Orto dei fuggiaschi, Lupanare, Macellum, Thermopolium

A destra del peristilio c'è un corridoio che porta alle cucine, ad alcuni ambienti interrati e all'orto. In quest'area è venuta alla luce una cassa contenente 118  oggetti d'argento (conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli). L'argenteria comprende coppe, tazze, bicchieri e brocche per bere, piatti e vassoi per mangiare,  cucchiai, mestoli,  ed altri oggetti, oltre ad uno scrigno con oggetti di oreficeria e 1432 sesterzi. 

Interessante infine il quartiere servile, dove erano presenti le celle per gli schiavi, le stalle e il depositi per il vino. Nella stalla trovi la ricostruzione di un carro agricolo con le parti in ferro e bronzo originali.

Se vuoi avere idea di un percorso da seguire visitando gli scavi di Pompei, puoi prendere spunto dall'itinerario che ti propongo qui.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Scavi di Pompei – Da dove si entra

L'ingresso nel parco archeologico degli scavi di Pompei sarà come un tuffo in un passato lontano ma ancora perfettamente vivo.
Potrete percorrere strade, entrare in case meravigliose, aggirarvi per negozi e locali dove il tempo si è fermato lasciando tutto così com'era più di duemila anni fa.
Le ceneri e i lapilli del Vesuvio che hanno coperto Pompei nel 79 d. c. hanno infatti permesso di conservare la città.
Ci hanno così restituito scorci di vita, alimentazione, mode e costumi degli antichi romani.

Per evitare di fare le lunghe cose alla biglietteria, spesso col sole a picco ti consiglio di procurarti i biglietti per Pompei on line che ti daranno diritto all'ingresso prioritario.

Ingresso Pompei

Puoi accedere al Parco archeologico di Pompei da tre ingressi.
Metti in conto che a seconda di dove entrerai gli itinerari saranno diversi.

Gli ingressi sono:

  •  Porta Marina (via Villa dei Misteri).  C'è l'Ufficio informazioni e un deposito bagagli gratuito. E' l'ingresso principale e si trova proprio davanti alla stazione ferroviaria di Pompei scavi.
    Si tratta dell'ingresso più utilizzato e perciò il più affollato.
    Di qui c'è l'accesso rapido ed è possibile andare al chiosco informativo, comprare souvenirs, noleggiare le audioguide.
  • Piazza Esedra (piazza Porta Marina inferiore). 
    Molto meno affollato, viene usato soprattutto per le visite di gruppo.
    Puoi utilizzarlo per evitare la coda.
    Non offre il noleggio audioguide o lasciare i bagagli.
  • Piazza Anfiteatro  (piazza Immacolata).
    Si trova a 15 minuti a Piedi da Porta Marina. 
    Questa entrata è perfetta per visitare subito l'anfiteatro, il foro e ad altri luoghi importanti della città.
    Anche in questo ingresso c'è il servizio di deposito bagagli e noleggio audioguide.

L'uscita è possibile dai tre varchi di Porta Marina, Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra

Se vuoi avere le risposte ad altre informazioni pratiche per organizzare il vostro soggiorno per visitare Pompei clicca QUI

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orari scavi di Pompei 
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Il Lupanare

Il Lupanare (Regio VII, insula 12.8) è uno dei siti più visitati degli scavi di Pompei

Si trova all'incrocio di due vie secondarie di via dell'Abbondanza, poco distante dal Foro e dalle Terme Stabiane. Queste Ultime avevano un ingresso secondario su vicolo del Lupanare.

Ti consigli, per evitare la lunga coda, spesso sotto il sole, di procurarti il biglietto on line . Avrai diritto all'accesso prioritario e comincerai subito la visita!

L'edificio era la casa di piacere ufficiale della città, che contava almeno 25 bordelli di diverso tipo. Un numero elevato se si pensa che la popolazione ammontava a 8.000-10.000 abitanti. Non dimentichiamo però che Pompei era una zona di forte afflusso di commercianti e mercanti.

Contrariamente ai lupanari comuni, che potevano trovarsi ai piani superiori di edifici commerciali ( come osterie) o delle terme, o ancora  in stanze singole lungo le strade o in abitazioni private, questa struttura era completamente adibita a postribolo.

LA STRUTTURA

E' realizzata su due piani: al piano inferiore si trovano 5 piccole stanze con un letto in muratura su cui veniva appoggiato il materasso e una porta in legno. 
Sopra di esse si trovano affreschi con raffigurate scene di amplessi  che rappresentano le diverse posizioni erotiche in uso a quel tempo.
Le stanze di questo piano venivano utilizzate da una clientela modesta.

Il piano superiore era invece frequentato da una clientela più raffinata e era costituito da 5 stanze più ampie e arredate con molta probabilità con letti in legno. 
A questo piano si accedeva da un ingresso indipendente attraverso una scala di legno.

Punti di interesse nelle vicinanze: Terme Stabiane, Macellum,Foro di Pompei

Il lupanare era gestito da un lenone che, avendole comprate come schiave, era il proprietario delle prostitute che quindi consegnavano a lui tutti gli incassi. 
Il costo delle prestazioni potevano variare da 2 a 16 assi (un asse equivaleva a un bicchiere di vino).

Sulle pareti sono state trovate ben 120 iscrizioni riportanti i commenti sia dei clienti che delle prostitute, molte delle quali sono state identificate.

Se stai programmando il tuo itinerario per visitare Pompei, il lupanare va senz'altro inserito. Questo sito degli scavi ti rivelerà un lato della cultura di Pompei e della civiltà romana che forse non conoscevi!

POMPEI SCAVI ORARI

Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

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