Silvia

Silvia è content creator dal 2010 ed esperta d'informazione turistica per città d'arte italiane. Laureata in Lettere Classiche, è appassionata della storia, della cultura e delle curiosità delle città del Bel Paese, nonché conoscitrice di tutti i trucchi per una perfetta vacanza in Italia.

La Casa del Fauno

Una Villa di epoca romana nel bel mezzo della città antica di Pompei, la Casa del Fauno è stata sepolta dall’eruzione del Vesuvio nel 79 e riportata alla luce solo nel XIX secolo. 
Gli scavi archeologici su volere della dinastia Borbone ci hanno permesso di conoscere la vita di un tempo e di poterla rivivere durante un viaggio a Pompei.
Un esempio importante è proprio la Casa del Fauno, la residenza cittadina di un ricco magistrato romano. Il nome di questa villa deriva dalla statua che si trova al centro del suo impluvium, che rappresenta in realtà un satiro.


Dove si trova

Visitare la Casa del Fauno è una tappa d'obbligo durante il tour negli scavi di Pompei. È infatti una delle prime attrazioni che si incontrano non lontano dall’entrata a Porta Marina. 
Dopo i cancelli, prosegui fino all’entrata del Foro, sulla tua sinistra. Sul fondo dell’antico centro politico ed economico di Pompei, passa oltre i grandi e sotto l'arco onorario.

Storia della casa del fauno

La Casa del Fauno viene edificata una prima volta nel III secolo a.c. Aveva un ampio orto e le sue dimensioni erano molto ridotte.

Nel II secolo a.c. la casa venne ristrutturata e ampliata fino a raggiungere la dimensione attuale di quasi 3000 metri quadrati. Il suo proprietario, uno degli uomini più ricchi di Pompei, decise di ostentare la sua ricchezza con la costruzione di molti peristili, delle corti colonnate.
Era circa il 120 a.c. e la Casa del Fauno aveva più peristili che ambienti abitativi. 
Il bagno e i servizi della casa furono invece ristrutturati in seguito, nel I secolo a.c.
L’anno 79 d.c. segnò poi l’intera città di Pompei. L'eruzione del Vesuvio devastò infatti tutte le civiltà alle pendici del vulcano. La Casa del Fauno venne interamente sepolta.

La scoperta della Casa del Fauno

A partire dal XVIII secolo, precisamente il 1° Aprile del 1748, gli scavi archeologici nella città di Pompei portarono alla luce molti preziosi reperti. I ritrovamenti hanno anche aiutato gli storici a scoprire la vita nel mondo antico.
Tra di questi, una villa romana decorata in stile ellenistico, con preziosi mosaici e oggetti in oro. Una casa particolare, in cui gli spazi aperti prevalgono sugli spazi vivibili. Un'abitazione ricca, progettata con cura e ampiamente decorata. 
Una statua in bronzo al centro dell’impluvium rappresenta una figura mitologica. Per questo la chiamarono Casa del Fauno.

L’architettura della Villa

L’ingresso della Casa del Fauno è un lungo viale colonnato che porta un mosaico sul pavimento con la scritta Have. Il saluto latino indica che il proprietario della casa non era originario di Pompei, dove si parlava in dialetto osco, bensì un romano. 
Si entra così nel vestibolo, la sala di ingresso con pavimento in marmo. Si pensa che questa stanza ospitasse un tempio con colonne corinzie.
Si prosegue ora nell’atrio della casa del Fauno. Al suo centro ammira l’impluvium, una vasca piatta dove confluiva l’acqua piovana, immagazzinata in una cisterna sottostante. 
Una piccola statua di bronzo fu ritrovata nel centro della vasca e, nonostante la figura sia un satiro, venne scambiata per un fauno. Da qui, il nome della casa stessa.

La differenza tra un satiro e un fauno è molto lieve. Il loro aspetto fisico è pressoché identico: entrambi hanno sembianze umane e la metà inferiore e le corna da capra.
Il fauno è una divinità romana delle campagne e dei boschi. Al contrario, i satiri sono figure mitologiche greche legate al dio Dioniso (per i romani, Bacco). 

La statua del satiro che puoi osservare gli scavi di Pompei è una riproduzione, mentre l’originale è conservata al Museo Archeologico di Napoli.

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa dei Vettii, Foro, Lupanare, Terme del Foro

I tesori della casa del Fauno

Gli scavi che portarono alla luce la Casa del Fauno svelarono molti dettagli sul proprietario e sul progetto della villa nel momento dell’eruzione del Vesuvio. 
Le pareti della stanza dove si trova l’impluvium, ad esempio, erano pronte per essere affrescate. 
Attorno a questa sala si trovano altre stanze, cubicoli (le camere da letto) e un tablino. Questa ultima stanza della Domus era un salotto o uno studio. 

La Casa del Fauno era di proprietà di un magistrato che utilizzava il tablino per ricevere i suoi ospiti e collaboratori.
Non un locale, bensì un patrizio romano nella sua casa di villeggiatura. Da tutti i ritrovamenti si evince infatti che Pompei era una cittadina adatta alle vacanze dei patrizi romani.
Oltre alle stanze dei proprietari, la Casa del Fauno era composta anche da stanze per la servitù, più spoglie e meno decorate. Le stanze erano vicino a quelle di servizio, come la cucina e la stanza per la panificazione.
Non solo statue, colonne e affreschi: gli scavi presso la Casa del Fauno hanno riportato alla luce dei preziosi mosaici e oggetti in oro e argento. Tra questi, un particolare bracciale a forma di serpente.

Casa del Fauno a Pompei: mosaico di Alessandro MagnoAncora, uno stupendo mosaico che rappresenta la vittoria di Alessandro Magno su Dario e i Persiani, forse proprio la battaglia di Isso. 
Tutte queste meraviglie sono esposte al Museo di Archeologia Nazionale di Napoli.
Nella Casa del Fauno è stato anche rinvenuto il corpo di una donna mentre cercava di mettere in salvo i gioielli, sorpresa proprio dall’eruzione del Vesuvio. Questo dimostra come la popolazione di Pompei fu colta di sorpresa da questo fenomeno naturale.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Come procurarsi i biglietti per gli scavi di Pompei?

Gli scavi di Pompei sono un patrimonio unico e irripetibile che tutto il mondo ci invidia e vuole venire a visitare. 

I turisti che vivono l'esperienza di aggirarsi per le strade e le case di una città dove il tempo si è fermato quasi 2000 anni fa, sono più di 3.4 milioni l'anno. 

Le code all'ingresso quindi, come è facile immaginare sono molto lunghe. Se volete ovviare a questo problema e iniziare subito a visitare Pompei vi consigliamo di procurarvi il biglietto on line.

Di seguito alcune soluzioni:

Se volete avere le risposte ad altre informazioni pratiche per organizzare il vostro soggiorno per visitare Pompei cliccate QUI

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Scavi di Pompei – Da dove si entra

L'ingresso nel parco archeologico degli scavi di Pompei sarà come un tuffo in un passato lontano ma ancora perfettamente vivo.
Potrete percorrere strade, entrare in case meravigliose, aggirarvi per negozi e locali dove il tempo si è fermato lasciando tutto così com'era più di duemila anni fa.
Le ceneri e i lapilli del Vesuvio che hanno coperto Pompei nel 79 d. c. hanno infatti permesso di conservare la città. Ci hanno così restituito scorci di vita, alimentazione, mode e costumi degli antichi romani.

Per evitare di fare le lunghe cose alla biglietteria, spesso col sole a picco vi consigliamo di procurarvi i biglietti per Pompei on line che vi daranno diritto all'ingresso prioritario.

Ingresso Pompei

Potete accedere al Parco archeologico di Pompei da tre ingressi. Mettete in conto che a seconda di dove entrerete gli itinerari saranno diversi.

Gli ingressi sono:

  •  Porta Marina (via Villa dei Misteri).  C'è l'Ufficio informazioni e un deposito bagagli gratuito. E' l'ingresso principale e si trova proprio davanti alla stazione ferroviaria di Pompei scavi.
    Si tratta dell'ingresso più utilizzato e perciò il più affollato.
    Di qui c'è l'accesso rapido ed è possibile andare al chiosco informativo, comprare souvenirs, noleggiare le audioguide.
  • Piazza Esedra (piazza Porta Marina inferiore). 
    Molto meno affollato, viene usato soprattutto per le visite di gruppo.
    Potete utilizzarlo per evitare la coda.
    Non offre il noleggio audioguide o lasciare i bagagli.

  • Piazza Anfiteatro  (piazza Immacolata).
    Si trova a 15 minuti a Piedi da Porta Marina. 
    Questa entrata è perfetta per visitare subito l'anfiteatro, il foro e ad altri luoghi importanti della città.
    Anche in questo ingresso c'è il servizio di deposito bagagli e noleggio audioguide.

L'uscita è possibile dai tre varchi di Porta Marina, Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra

Se volete avere le risposte ad altre informazioni pratiche per organizzare il vostro soggiorno per visitare Pompei cliccate QUI

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orari scavi di Pompei 
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Pompei scavi orari

A seconda di quando decidiate di  visitare gli scavi di Pompei troverete orari diversi. 

Se vi recate al parco archeologico dal 1 novembre al 31 marzo potrete entrare  dalle 9.00 alle 17.00 (ultimo ingresso alle 15.30). Sabato e domenica il primo ingresso e alle 8.30. 

Se invece organizzate il vostro viaggio dal 1 aprile al 31 ottobre l'ingresso è dalle 9.00 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.00).
Sabato e domenica  gli scavi aprono alle 8.30

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Se vuoi conoscere tutte le altre informazioni pratiche per visitare Pompei clicca QUI.

pompei: Get Your Guide

DA DOVE ENTRARE

Oltre agli orari degli scavi di Pompei, dovete sapere che il parco archeologico ha tre ingressi differenti:

  • Da Porta Marina (via Villa dei Misteri).  È proprio di fronte alla stazione ferroviaria di Pompei Scavi, perciò è l'entrata più vicina. 
    Qui si trovano l'Ufficio informazioni e un deposito bagagli gratuito. Potete anche noleggiare audioguide e comprare souvenir.
    Per questo è l'ingresso usato dalla maggior parte dei turisti perciò le code sono sempre più lunghe. (potete saltarle acquistando il biglietto online!).  
  • Piazza Esedra (piazza Porta Marina inferiore). Anche  potete trovare un deposito bagagli gratuito. Si tratta di un  ingresso meno affollato, ma anche di quello meno comodo.
    Pur non essendo molto lontano da Piazza Marina è molto meno affollato. Viene di solito utilizzato per le visite di gruppo.

  • Piazza Anfiteatro  (piazza Immacolata). Se dovete raggiungere l'Anfiteatro ve la consigliamo perchè è la più comoda.
    Situato a est di Pompei, questo ingresso si trova a 15 minuti a piedi da Porta Marina. si tratta dell'ingresso migliore perché vi porterà direttamente a luoghi importanti del Parco Archeologico di Pompei, come l'anfiteatro, il foro, ed altri ancora. 

    Naturalmente, a seconda di dove accedete agli scavi gli itinerari saranno diversi.

    Potete uscire dai tre varchi di Porta Marina, Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra

Dove lasciare i bagagli a Pompei

Se state programmando un viaggio per visitare Pompei dovrete pensare a diverse cose.   Tra queste,  dove lasciare i vostri bagagli a Pompei. La questione è facilmente risolvibile, perchè potrete lasciare tranquillamente le vostre valigie nei due depositi bagagli messi a disposizione dal parco archeologico.

BIGLIETTI POMPEI

pompei: Get Your Guide

Uno si trova all’ingresso di Piazza Esedra e uno a Porta Marina (l’ingresso degli Scavi più usato da chi visita) dove si trova un servizio di deposito bagagli completamente autonomo.

Non c'è infatti nessun operatore addetto ai servizi d'accoglienza, ma potrete introdurre il vostro bagaglio a mano nei contenitori di varie dimensioni  messi a disposizione. 
Quando depositerete il bagaglio la macchina vi rilascerà una ricevuta con un codice di ritiro, che dovrete digitare su un monitor.

Vi ricordiamo che questi due deposito bagagli a Pompei offrono un servizio a titolo gratuito. 

Nota: E' possibile portare con voi solo  borse di piccole dimensioni (max 30x30x15 cm)

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POMPEI SCAVI ORARI
Dal 27 aprile al  31 ottobre
Lunedì- Domenica
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Da dove si entra per visitare il parco archeologico di Pompei scavi?

Il parco archeologico di Pompei scavi presenta tre ingressi:

  • Porta Marina (via Villa dei Misteri).  C'è l'Ufficio informazioni e un deposito bagagli gratuito. È l'entrata più vicina alla stazione ferroviaria di Pompei Scavi perchè è situata direttamente di fronte. Da qui entra la maggior parte dei turisti. Questo perchè è il luogo dove si trovano tutte le strutture disponibili: il noleggio audioguide, il punto informativo, il posto dove acquistare souvenir. 
    È il più affollato e quindi le code più lunghe. Potete saltarle acquistando il vostro biglietto online.
  • Piazza Esedra (piazza Porta Marina inferiore). Anche qui c'è un deposito bagagli gratuito. Questo ingresso è meno affollato, ma anche il meno comodo.
    Pur non essendo molto lontano da Piazza Marina è molto meno affollato. Viene di solito utilizzato per le visite di gruppo.
  • Piazza Anfiteatro  (piazza Immacolata). È la più comoda se dovete raggiungere l'Anfiteatro.
    Situato a est di Pompei, questo ingresso si trova a 15 minuti a piedi da Porta Marina. si tratta dell'ingresso migliore perché vi porterà direttamente a luoghi importanti del Parco Archeologico di Pompei, come l'anfiteatro, il foro, ed altri ancora.

A seconda di dove entrate gli itinerari saranno diversi.

L'uscita è possibile dai tre varchi di Porta Marina, Piazza Anfiteatro e Piazza Esedra

Se volete avere le risposte ad altre informazioni pratiche per organizzare il vostro soggiorno per visitare Pompei cliccate QUI

pompei biglietti

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 27 aprile al  31 ottobre
Lunedì- Domenica
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Si possono fotografare gli scavi di Pompei?

L'esperienza di  visitare Pompei, rimarrà indelebile nella vostra memoria e fare delle foto scavi di Pompei sarà la prova tangibile del vostro soggiorno in questa incredibile città sospesa nel tempo. 

Dovrete fare attenzione però a come farete i vostri scatti.
NON è possibile infatti fotografare gli scavi con attrezzature professionali. E' solo concesso portare con voi  una normale macchina fotografica, un cellulare o un tablet, per scattare foto private. Fate attenzione ai divieti di usare il flash.

Ricordate che è vietato  salire su qualunque struttura o arredo antico per scattare selfie. 

biglietti pompei 

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 27 aprile al  31 ottobre
Lunedì- Domenica
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.
Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Storia di Pompei: apogeo e rovina della città romana

Fondata nel IX secolo a.c., la città di Pompei, deve la sua enorme fama alla sua tragica fine causata, nel 79 d.c.. dall’eruzione del suo vicino vulcano, il Vesuvio. Da quando nel 1748 si è dato il via agli scavi nell’area anticamente interessata dalla tragedia, la città è tornata alla ribalta offrendo ai propri visitatori la possibilità di riscoprire la città e poterne ammirare dei veri e propri scorci di vita vissuti dai propri abitanti.

Aggirarsi tra le strade del sito archeologico, che dal 1997 è entrato di diritto a far parte dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, è un’esperienza che attira, ancora oggi, numerosi turisti provenienti da tutte le parti del mondo, desiderosi di passeggiare in questa antica città fantasma per immaginare la vita, le usanze e la cultura precedente alla sua tragica fine.
Vi mostreremo qui di seguito un quadro della doppia faccia di Pompei, da città prospera e vivace a cumulo di macerie e cenere.


Pompei prima dell’eruzione 

La posizione strategica della città, alle pendici del Vesuvio, rivolta verso il golfo di Napoli ma attraversata dal fiume Sarno, facevano di Pompei un luogo assolutamente funzionale per scambi commerciali, motivi militari ma, soprattutto per poter vedere fiorire le proprie coltivazioni fatte principalmente di viti e ulivi.
Pompei, infatti, era davvero molto nota per essere una città ampiamente affermata da un punto di vista commerciale e, i suoi mercati ne erano la dimostrazione vivente.

Abili agricoltori ma anche dediti pescatori, i commercianti pompeiani offrivano alla propria vasta clientela prodotti provenienti dalle più disparate sfere commerciali. Altro fattore fondamentale è il grande interesse riservato alla conservazione dei prodotti per mantenerli al loro stato migliore più a lungo. Sono stati ritrovati, infatti, vasi di terracotta dedicati alla conservazione del vino, tenuto al fresco in cantine apposite, ma anche numerose attrezzature per affinare l’arte industriale come i frantoi per le farine e strumenti per la pesca.

Immaginiamo quindi l’operosità della città ai suoi albori, con mercati che portavano vivacità e vitalità tra le strade cittadine e quante influenze diverse culturali si potevano apprezzare.
La città di Pompei aveva subito numerose influenze dai popoli che si erano scontrati in battaglia così come si era costantemente evoluta per poter garantire una maggiore funzionalità alle necessità della città in continua evoluzione, soprattutto relative alle proprie attività mercantili. 

 

Visitare Pompei: uno dei bellissimi affreschi, tra le cose da vedere

Foto di Mario Vigna

Per questo motivo, molte delle costruzioni urbanistiche che si possono ammirare tutt’oggi durante una visita agli scavi archeologici, risultano essere state aggiunte negli anni, costruite sulla base preesistente della città per poter potenziare il commercio e accogliere un maggior numero di visitatori che, in tanti, giungevano in città alla ricerca dei migliori affari.
Non mancavano, però, oltre alle costruzioni delle fasce più operose e umili della città, le ville dei personaggi di rilievo e le loro bellissime domus pompeiane fatte di affreschi minuziosi e affascinanti e cortili con giardini curati nel segno dell’esotismo e arricchiti di pozzi e fontane.
La cultura pompeiana era davvero ben variegata con influenze provenienti dai sanniti ma anche dai greci e dai romani che resero, quindi, la città poliedrica e multietnica con costumi ed usanze che si miscelavano tra loro ricreando nuovi approcci assolutamente unici e originali.

Pompei dopo l’eruzione 

Visitare Pompei: scopri i biglietti salta la coda!

Foto di Mario Vigna

Oggi la zona alle pendici del Vesuvio è costantemente monitorata da esperti vulcanologi per poter evitare tragedie come quella che si verificò all’antica città di Pompei nel 79 d.c..
I cittadini di Pompei, infatti, si ritrovarono a dover fronteggiare una tragedia assolutamente improvvisa e sconosciuta lasciandoli increduli e spaventati da un evento di tale portata e risonanza.
In realtà, però, molte furono all’epoca le avvisaglie che qualcosa stava accadendo nel sottosuolo, che l’attività magmatica era una minaccia. Dal 62 d.c., infatti, la zona era interessata da numerosi sismi che distrussero anche moltissime costruzioni.
Ne sono la prova alcune costruzioni che, dagli scavi effettuati per riportare alla luce la città sommersa dalla lava, risultavano essere precedentemente ristrutturate più e più volte a seguito dei sismi.

Per riportare danni così ingenti, probabilmente le scosse che si susseguivano numerose nella zona alle pendici del Vesuvio, erano di portata molto consistente. Ovviamente, però, il popolo pompeiano non poteva immaginare che, anni dopo, si sarebbe verificata una tragedia di quelle dimensioni. Sono tantissimi, infatti, i cittadini che sono rimasti lì, sepolti dalla lava e che, non avendo capito la reale portata della situazione, provavano a nascondersi dalla cenere rimanendo però intrappolati dai fiumi di lava che travolsero la città. Pochi di loro riuscirono a scappare e a mettersi in salvo. 

Visitare Pompei - Gli scavi: calco di un uomo rannicchiato

Foto di Mario Vigna

Sebbene sia impossibile fare una stima dei morti a seguito della tragedia, molto probabilmente, si parla di più di 2000 morti e, dalle testimonianze rimaste, anche il popolo che era abituato a subire ingenti perdite in guerra, reputò il numero di vittime a causa delle tragedia del 79 d.c. come un evento di portata “straordinaria”.

Oggi, sebbene molte delle vicende che accaddero nelle ultime ore di Pompei siano sicuramente solo immaginabili, è possibile ricostruire in parte gli ultimi giorni e soprattutto le ultime ore, grazie alla testimonianza di scrittori come ad esempio Plinio il Giovane che, dalla baia di Miseno, osservò e descrisse l’eruzione del Vesuvio.
Dopo l’eruzione la città era totalmente distrutta, sommersa dalla lava. Scomparsa. La vegetazione circostante, punto di forza della zona, era stata rasa al suolo e tutto era sommerso sotto una coltre bianca e spessa. La situazione era disperata. Tanti furono gli aiuti inviati dai delegati dell’Impero per poter soccorrere la popolazione ed iniziare l’opera di ricostruzione dell’antica gloria pompeiana ma invano.

La città è rimasta dormiente fino agli scavi archeologici che, dal 1748, hanno duramente lavorato per riportare alla luce quello che restava di una delle città più affascinanti della zona campana e che, tra storia antica, suggestioni e, probabilmente, proprio a causa della sua tragica fine, è ancora oggi materiale fertile per film, romanzi e per intriganti ricostruzioni. Oggi, con la possibilità di poter ripercorrere le vie della città e ammirare ciò che resta delle domus e della sua elaborata urbanistica, è possibile perdersi tra supposizioni e immaginare la vita dei suoi ultimi giorni, riscoprendo una città e la sua cultura che, dopo l’eruzione, sembrano essere state sommerse, non solo dalla lava, ma anche da un’aura di mistero che ha fatto, della città di Pompei, un vero e proprio mito tutto italiano.

Posso visitare gli scavi di Pompei con bambini piccoli?

Visitare gli scavi di Pompei con bambini è senz'altro possibile, mettendo in conto però qualche accortezza. Ad esempio dotarsi di un marsupio o uno zaino a spalla perchè con il passeggino muoversi può risultare  piuttosto scomodo per via delle strade realizzate con ciotoli e grandi massi. 
Il passeggino potete lasciarlo gratuitamente al deposito bagagli che si trovano all'ingresso degli scavi. Potete inoltre utilizzare il percorso "Pompei per tutti" che si snoda per tre km dall’ingresso di Piazza Anfiteatro a Porta Marina. 
Non potrete vedere proprio tutte le attrazioni ma avrete accesso alle domus e agli edifici più significativi.

Per avere tutte le informazioni utili per organizzare il viaggio con i vostri pargoli consultate la nostra pagina Visitare Pompei con bambini. 
Per avere invece tutte le risposte alle domande per visitare gli scavi di Pompei leggete QUI.

pompei: Get Your Guide

Le Terme Stabiane

Se siete a visitare Pompei non potete mancare di vedere le Terme Stabiane. 
Si tratta dell'edificio termale più antico della città e si trovano su via dell'Abbondanza. Non molto distanti dal Foro, fanno angolo con via Stabiana, da cui prendono il nome.

Specialmente se decidete di visitare Pompei in un giorno vi consigliamo di risparmiare tempo acquistando i biglietti on line che permettono l'accesso prioritario al parco archeologico. 
Non vi stancherete stando in fila, spesso sotto il sole, e potrete cominciare subito la visita!

POMPEI BIGLIETTI

Le Terme Stabiane sono state edificate in diversi momenti. La fase iniziale della costruzione risale al IV a.c. (la palestra con la base a trapezio). Le terme che invece possiamo ammirare oggi sono state costruite nel II sec a.c., periodo in cui Pompei venne sottoposta ad un grande rinnovamento edilizio.
Nelle terme non solo si faceva il bagno, ma si discuteva anche di politica, di battaglie, di processi, di donne.....era il salotto cittadino dove venivano discussi i fatti del giorno.

Punti di interesse nelle vicinanze:  Foro di Pompei, Teatro grande, Casa del Menandro,  Macellum

STRUTTURA DELLE TERME STABIANE

L'edificio termale si sviluppa su più di 3500 metri quadri e ed è così organizzato: al centro si trova una palestra porticata su tre lati e decorata con colonne ricoperte di stucco. A est sono realizzati gli ambienti per il bagno (il frigidarium, qui solo nella parte maschile, il tepidarium e il calidarium), rigorosamente di visi in una sezione maschile e una femminile. Ogni sezione presenta uno spogliatoio

Ci sono anche delle fornaci che servivano a provvedere al riscaldamento degli ambienti. 
A nord della palestra troviamo una latrina mentre ad ovest una piscina, circondata da due vasche più piccole dove gli atleti erano soliti lavarsi e detergersi. 
La piscina è decorata con stucchi policromi tra cui alcuni pannelli che raffigurano personaggi del mito e atleti.