attrazioni

Visitare Pompei – Le attrazioni

Visitare Pompei è un'esperienza unica al mondo, che chiunque di noi dovrebbe fare almeno una volta nella vita. Aggirarsi per le strade della città, vedere le case, le botteghe, i maestosi edifici pubblici di questo luogo, conservato così come era circa 2000 anni fa, non ha veramente prezzo.

Gli scavi hanno una superficie molto vasta e le cose da vedere a Pompei sono davvero tantissime. Scegliete perciò cosa non perdere anche in base al tempo che avete a disposizione: se potete visitare Pompei in un giorno oppure se avete la fortuna di poter dedicare a questo meraviglioso luogo qualche momento più.

Qui di seguito vi proponiamo una breve carrellata di alcune delle attrazioni che potete ammirare durante il vostro itinerario negli scavi di Pompei, sicuri che attireranno la vostra curiosità e vi lasceranno a bocca aperta.

  • Casa del Fauno
  • Teatro di Pompei
  • Villa dei Misteri
  • Thermopolium
  • Casa dei Vettii

1. La casa del fauno

E' una delle attrazioni principali del sito archeologico. Si tratta di una casa di epoca romana (risale al III-II sec. a.c.) ed è una delle abitazioni più grandi della città. Deve il suo nome alla statua in bronzo raffigurante un satiro che si trova nell'impluvium. Fu completamente sepolta durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d.c..
Ospita il meraviglioso mosaico raffigurante  la vittoria di Alessandro Magno su Dario e i Persiani
Si trova non lontano da Porta Marina ed è una delle prime attrazioni che si incontrano. occupa gran parte della Regio VI della Insula 12.

Visitare Pompei in un giorno: la casa del Fauno. Biglietti

Foto di Mario Vigna

2. IL TEATRO DI POMPEI

Di epoca sannitica ma integralmente ricostruito nel II secolo a.c. e ristrutturato in epoca successiva, fu edificato sulle  pendici di una collina. Poteva contenere all'incirca 5000 spettatori.
e al suo interno del teatro venivano rappresentate commedie, pantomimi e le famose atellane, oltreché il mimo, lo spettacolo preferito dai cittadini di Pompei.
Non dimenticate di inserirlo nel vostro itinerario per visitare Pompei.

Visitare Pompei- Il Teatro grande, un'attrazione da non perdere

Foto di Mario Vigna

3. LA VILLA DEI MISTERI

Si trova poco fuori le mura dell'antica città (circa 800 metri da Porta Ercolano) e si tratta di una villa suburbana databile all'epoca romana (venne edificata nel II secolo a.c.). E' sicuramente uno degli edifici più visitati del parco Archeologico degli scavi di Pompei.
Deve il suo nome al bellissimo ciclo di affreschi che si trovano al suo interno e che rappresenta il culto misterico di Dioniso.

Visitare Pompei: la Villa dei Misteri

4. THERMOPOLIUM

In tutta l'area archeologica se ne trovano ben 89.
Si trattava di locali dove era possibile acquistare cibi caldi e bevande. A pranzo era infatti molto usuale mangiare fuori casa. Erano costituiti da  un banco in muratura che si affacciava sulla strade e faceva da vetrina e in cui erano incassate delle giare contenenti i prodotti da vendere che si affacciava sulla strade e faceva da vetrina. In alcuni casi era presente anche una sala adiacente dove era possibile consumare il pasto.

Vedere Pompei in un giorno: i thermopolium.

Foto di Mario Vigna

5. CASA DEI VETTII

Nel vostro itinerario per visitare Pompei non potete perdervi la Casa dei Vettii, tra le più lussuose di Pompei e dove si trovano il numero più alto di affreschi molto ben conservati. Apparteneva a due ricchi fratelli facenti parte al ceto dei liberti. La villa rappresenta uno dei massimi esempi d'arte romana del I secolo.

La casa dei Vettii: l'affresco di Priapo. Biglietti Pompei

Foto di Mario Vigna

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

L'Orto dei fuggiaschi

Visitare gli scavi di Pompei è un'esperienza  unica. 
Aggirarsi per le strade di questa città rimasta ferma nel tempo, con le sue strade, le sue case, le sue botteghe vi farà provare sensazioni che difficilmente dimenticherete.
Una delle aree più visitate e più di impatto emotivo di tutto il parco archeologico è sicuramente l'Orto dei Fuggiaschi, che si trova nell'area sud-orientale di Pompei (Regio I, insula 21), vicino a Porta Nocera.

Si tratta di un'area di circa 1500 metri quadrati, un tempo coltivato a vigneto che conserva un patrimonio straordinario ed è rappresenta quindi una delle attrazioni di Pompei più incredibili. Qui infatti, durante gli scavi condotti nel 1961, vennero rinvenuti i corpi di 13 persone, adulti e bambini, che stavano cercando scampo dalla violenza del Vesuvio in piena eruzione nel 79 d.c. correndo verso le mura della città.

il metodo fiorelli

Grazie ai calchi ottenuti con il Metodo Fiorelli, (che consiste nel nel versare gesso liquido nella cavità lasciata dal corpo nello strato di cenere solidificata che ne ha conservato intatta la forma), possiamo ancora oggi vedere le fattezze dei corpi e dei volti che conservano la drammaticità del dolore provato nell’ultimo momento della loro vita. E' impossibile rimanere impassibili davanti a questi calchi  che trasmettono ancora la terribile tragedia che hanno vissuto.

Dal momento che le file all'ingresso del parco archeologico sono sempre lunghe e spesso bisogna aspettare sotto il sole, vi suggeriamo di procurarvi il biglietto on line.  
Avrete diritto all'accesso prioritario e potrete iniziare subito la vostra visita!

L'Orto dei Fuggiaschi è stato oggetto di un restauro nel 2011 che ha previsto la sistemazione della struttura che ospita lo scavo, e la sistemazione dei calchi su un sottile strato di cenere per ricordare l'eruzione che provocò la morte di queste persone. E'stata prevista inoltre una disposizione che fosse  fruibile dai visitatori in modo più rispettoso.

Questa zona degli scavi di Pompei è veramente da non perdere! Nelle vicinanze potrete visitare l'Anfiteatro (6 minuti di cammino) e il Teatro grande (10 minuti di passeggiata)

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Il santuario di Pompei

Oltre agli scavi archeologici, il Santuario di Pompei, è una delle attrazioni turistiche che la cittadina campana offre a chi la visita. 

Dedicato alla Beata Vergine del Santo Rosario, rappresenta non solo il principale luogo di culto cristiano della cittadina, ma anche uno dei santuari mariani più visitati in Italia.
Riceve infatti più di 4 milioni di visitatori ogni anno. 

Raggiungere il Santuario di Pompei

Dagli scavi archeologici questo luogo è facilmente raggiungibile

  1. In auto o in bus: arriverete al  Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei in circa 10 minuti

  2. A piedi:  una bella passeggiata di 20 minuti conduce direttamente a Piazza Bartolo Longo, dove è situata la Basilica

  3. Con il treno:  dalla stazione principale di Pompei si cammina per circa 5 minuti (sono solo 450 metri) fino al Santuario. 
    Un'ottima opzione per chi  decide di visitare Pompei in un giorno, magari da Napoli.

QUANDO VISITARE IL SANTUARIO DI POMPEI

Affollato durante tutto l’anno, il Santuario è una meta particolarmente ambita l'8 Maggio, anniversario della sua inaugurazione. 

Inoltre, è popolato la prima domenica di ottobre, quando moltissimi fedeli da tutto il mondo arrivano a Pompei per assistere alla priatica chiamata Supplica alla Madonna di Pompei.
É recitata per chiedere la sua intercessione e protezione.
La preghiera è stata composta da Bartolo Longo, un devoto della Madonna di Pompei del XIX secolo.
Questi ebbe un ruolo significativo nello sviluppo del santuario e nella diffusione della devozione mariana.

La tradizione è tenuta viva non solo qui, ma anche in altre chiese del mondo dedicate alla Madonna di Pompei.
La trovate a New York, Providence, Chicago e Lancaster negli Stati Uniti d’America; a Vancouver e Montréal in Canada; In Argentina, Venezuela, Brasile ed Uruguay nell’America Latina.

 

COSA VISITARE

L'ESTERNO

Del meraviglioso Santuario la prima cosa che si vede è la sua stupenda facciata decorata, caratterizzata da due ordini diversi. 

parte inferiore

É in stile ionico con tre arcate che portano nel portico e nelle tre navate.
Quattro colonne monolitiche in granito rosa di circa 6,8 metri con capitelli di ordine dorico sorreggono invece  l’arcata centrale. 

Parte superiore

É in stile corinzio, come si vede dai capitelli delle colonne e dei pilastri disposti come quelli della parte inferiore.
In questa parte si trova il timpano con lo stemma in marmo bianco di Papa Leone XIII. che dichiarò il Santuario una Basilica papale.

Sulla sommità un attico con balaustra sorregge un grosso orologio sulla sinistra, una meridiana sulla destra e la statua della Vergine del Rosario al centro. 
La statua della Vergine, simbolo e protettrice del Santuario di Pompei è opera dello scultore Gaetano Chiramonte.
Realizzata con un solo pezzo di marmo di Carrara di circa 180 quintali, la statua è alta ben 3,25 metri! 

Appena giunti al Santuario, i turisti non possono fare a meno di notare l’imponente campanile che la sovrasta.
Alto ben 80 metri e con una croce in bronzo sulla sommità di altri 7 metri, il campanile è una costruzione postuma rispetto alla prima costruzione della Basilica ed è visibile da quasi ogni angolo di Pompei.

L'INTERNO

La prima pietra del campanile fu posata nel Maggio del 1912.
L’inaugurazione invece avvenne nel maggio 1925 con una cerimonia importante a cui partecipò anche Bartolo Longo in persona. 
Al suo interno una scala in ferro e un comodo ascensore conducono alla sommità.
Il panorama dall’alto comprende non solo la città di Pompei e i suoi scavi archeologici, ma anche le isole del Golfo di Napoli e il Vesuvio. 
La superficie sacra di questa Basilica copre oggi circa 5000 metri quadrati.

La navata

La navata principale che si può visitare oggi è rimasta intatta e presenta un grande cornicione in stile corinzio che ne delimita il perimetro.

L'abside

L’abside che si può osservare al giorno d’oggi è invece 5 volte più ampia rispetto a quella costruita inizialmente.
É sorretta da 2 grandi colonne in marmo grigio e da altre 8 più piccole in marmo colorato. 

Il dipinto

Da non perdere il meraviglioso dipinto della Madonna del Rosario, una delle opere più celebri e venerate presenti nella basilica.
Raffigura Maria insieme al Bambino Gesù e  viene rappresentata mentre consegna il rosario a San Domenico e a Santa Caterina da Siena.

Dipinto da un artista ignoto nel XVII secolo, è stato collocato nell'altare maggiore della chiesa dopo che il santuario fu costruito nel 1876. Questa immagine è particolarmente importante per i fedeli cattolici e ha un significato spirituale profondo, poiché il rosario è una preghiera centrale nella devozione mariana.

Tra le meraviglie pompeiane, il Santuario di Pompei è una delle attrazioni da inserire nella lista di cose da vedere assolutamente.

LA STORIA 

La storia di questo edificio religioso si fonde con quella del beato Bartolo Longo e della contessa Mariana de Fusco.
Entrambi erano particolarmente dediti al servizio dei più bisognosi e commissionarono la costruzione del Santuario iniziata l’8 Maggio del 1876 grazie alle numerose offerte ricevute da moltissimi fedeli in tutto il mondo. 
A seguire i lavori fu prima il docente universitario Antonio Cua e in seguito l’artista Giovanni Rispoli, che si occupò delle decorazioni e della facciata - inaugurata nel 1901.

In seguito, il 4 Maggio del 1901, papa Leone XIII elevò il Santuario a Basilica Pontificia. 
Il Santuario della prima costruzione era una chiesa a croce latina, con una sola navata, una cupola, quattro cappelle laterali e altre due nella crociera. 
Ad ogni lato del Santuario erano presenti due cappelle con ingressi separati e comunicanti con la navata principale della chiesa: la Cappella di Santa Caterina da Siena e la Cappella del Santissimo Salvatore. 
Il campanile del Santuario della Beata Vergine, alto ben 88 metri, venne invece completato nel 1925.

Presto la quantità di fedeli che ogni anno si recavano qui in pellegrinaggio aumentò sensibilmente.
Perciò rese necessario un intervento di ampliamento, che durò dal 1934 al 1938.
Su progetto dell’architetto Chiappetta, previde tre navate e l'ingrandimento dell'abside e della la cupola. 
Il Santuario di Pompei sopravvisse alla più recente eruzione del Vesuvio nel 1944 e anche alle truppe naziste che ne minacciarono la demolizione. 
Questo luogo di culto è anche stato pellegrinaggio di 3 papi: papa Giovanni Paolo II nel 1979; papa Benedetto XVI nel 2008, papa Francesco nel 2015.

Il Thermopolium

Il thermopolium di Pompei, già indagato nel 2019 ed emerso completamente dai flussi piroclastici a fine 2020 in tutta la sua bellezza, è solo l'ultimo dei meravigliosi ritrovamenti  frutto dei continui scavi di cui è oggetto l'area archeologica, patrimonio UNESCO dal 1997. 

Perciò, se non siete ancora stati a visitare gli scavi di Pompei dovete assolutamente rimediare! Non potete privarvi del piacere di vedere questa incredibile città romana che la lava del Vesuvio ha coperto nel 79 d.c. consegnando al tempo le persone, le cose , gli animali colti nell'attimo in cui sono stati travolti.

Grazie al ritrovamento di questo thermopolium  si potrà sapere di più sul vivere quotidiano dei pompeiani, sul cibo, sulla loro dieta e la loro vita.
Si trova tra vicolo delle Nozze d'argento e vicolo dei Balconi, di fronte alla Locanda dei gladiatori. Sarà sicuramente un punto di interesse da aggiungere alla vostra lista di cose da vedere a Pompei.

 

Come è fatto il Thermopolium di Pompei

Il thermopolium portato alla luce dall'opera degli archeologi è interamente dipinto (l'unico tra quelli di Pompei) e perfettamente conservato. Constava di un ambiente di piccole dimensioni con un bancone a L con incassate grandi anfore di terracotta (i dolia) dove venivano messe le vivande. Il pavimento è costituito da uno strato di cocciopesto (un rivestimento impermeabile fatto da frammenti in terracotta) in cui in alcuni punti sono stati inseriti frammenti di marmo policromo.

I dipinti del bancone rappresentano, sul lato corto una nereide che cavalca un ippocampo portando con se una cetra e sul lato lungo uno splendido gallo, un cane al guinzaglio e due anatre germane a testa in giù, come se fossero state appoggiate. I colori sono talmente vividi e brillanti che tutto sembra tridimensionale. Sul lato corto è visibile anche  l'impronta lasciata nella cenere da un grande portone di legno e da un balcone situato al piano superiore.

La cosa ancor più eccezionale è che all'interno dei recipienti sono state trovate tracce degli alimenti venduti in strada. I pompeiani infatti avevano l'abitudine di consumare fuori cibi e bevande. 
Il thermopolium fungeva insomma da antico fast food o da negozietto di cibo da strada. 

Gli studiosi hanno quindi potuto individuare il menù proposto dal termopolium, che prevedeva una specie di "paella", realizzata con l'impiego di mammiferi, uccelli, pesce e lumache.

Sono inoltre stati ritrovati dei resti di due uomini: un uomo intorno ai 50 anni disteso su una branda nel retro del locale che potrebbe essere morto schiacciato dal crollo del solaio e un'altro, i cui resti  sono stati trovati invece in un grande vaso di terracotta, tranne un piede che era vicino al bancone. Probabilmente lo scheletro di quest'ultimo, secondo gli archeologi, potrebbe essere  stato nascosto forse addirittura del XVII da scavatori che avevano scavato un cunicolo proprio a ridosso di questo edificio.
Oppure potrebbe essere stato un fuggiasco entrato nella bottega alla ricerca di riparo e soprattutto di cibo.

Leggi anche
Il thermopolium di Placidus 
Le attrazioni di Pompei
Scavi di Pompei - Itinerario
Dintorni di Pompei - Cosa visitare in un giorno

 

 

 

Il Thermopolium di Placidus

Nell'antica Roma, il Thermopolium era un luogo dove era possibile bere e mangiare qualcosa di caldo. Può essere considerato come un odierno fast food o tavola calda. Gli antichi romani che lavoravano lontano da casa vi si recavano per un pranzo veloce.

Il thermopolium meglio conservato a Pompei (ne sono stati trovati ben 89) è quello di  Lucius Vetitius Placidus (Regio I, Insula 8.8) 
Si trova affacciato su Via dell'abbondanza e vi consigliamo di non farlo mancare nell'elenco di cosa visitare a Pompei in un giorno.

Si tratta di un tipico esempio di locale con annessa casa privata del proprietario, a cui si accedeva tramite un ingresso indipendente. Presenta anche un giardino interno, dove si coltivavano le erbe aromatiche utili alla cucina.

La struttura del Thermopolium era costituita da un ampio ingresso e un bancone per la mescita  disposto ad angolo retto in muratura e affacciato sulla strada.
Incassati nel bancone c'erano 6 dolia (contenitore di terracotta di forma sferica alti circa 1.50-1.60 cm, quasi certamente chiusi con coperchi), utilizzati per conservare il cibo, come ceci, fagioli, frutta secca.

In uno dei dolia sono state trovate delle monete (1385 monete in bronzo del valore complessivo pari a circa 585 sesterzi) ora conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli). Erano probabilmente l’incasso di più giorni di attività.  Forse i proprietari del locale hanno pensato di nasconderli lì per poter poi tornare a prenderli.

Recentemente è stato ritrovato l'impluvio, realizzato con una pavimentazione in scaglie di marmo.

Punti di interesse nelle vicinanze: Orto di fuggiaschi, Casa di Menandro, Terme Stabiane

A volte, come in questo caso, il thermopolium avevano anche una o più stanze sul retro, i triclini, adibiti a luogo dove mangiare. il triclino è decorato con bellissimi affreschi del Terzo Stile. Notevole è raffigurazione del ratto di Europa da parte di Giove trasformatosi in toro.

Non perdetevi neanche l'affresco dell'edicola del Larario, che raffigura al centro i Lari ed il Genio che sacrifica su un altare, ai lati Mercurio e Dioniso, rispettivamente gli dei del commercio e del vino. Sotto ci sono due serpenti agatodemoni, portatori di prosperità e abbondanza.

scorcio del Thermopolium di Placidus di

L'edicola del Larario. Foto di Francesca Ciola

Se siete rimasti entusiasti di questa attrazione, nella vostra visita a Pompei in un giorno potete aggiungere al vostro itinerario anche una tappa al bellissimo thermopolium indagato per una parte nel 2019 e riportato completamente alla luce a fine 2020. E' veramente strepitoso, non ve ne pentirete! 

ORARI  SCAVI DI POMPEI 
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Affreschi Villa dei Misteri

Gli affreschi della Villa dei Misteri sono una tappa obbligata per chi viene a visitare gli scavi di Pompei.
I dipinti del triclinio, i più conosciuti e finiti di restaurare nel 2015, sono infatti tra i meglio conservati di tutta la pittura antica.
Un ottimo motivo per non perderli!

Per accedere subito al parco archeologico di Pompei scavi senza fare la coda, vi suggeriamo di procurarvi il biglietto on line.  
Avrete diritto all'accesso prioritario.

Villa dei misteri Pompei 

Gli affreschi sono caratterizzati da pochi elementi architettonici in prospettiva. Nella parte inferiore c'è un ripiano e delle lesene dividono lo sfondo in riquadri.
Nella parte superiore c'è un fregio composto da tre fasce.
Rappresentano, con numerose megalografie (figure ad altezza naturale), un rito di iniziazione ai misteri dionisiaci (dal cui il nome della villa).

I personaggi dipinti, in parte reali, in parte mitologici, sono raccolti in gruppi che si dispongono contro il rosso della superficie di fondo e sono incorniciati dalle lesene e da un fregio a meandri.

Le scene

1 ^ scena

Mentre un fanciullo legge le procedure da seguire, una fanciulla, che reca un vassoio con delle offerte, si muove verso delle donne intente a un rito di purificazione con l'acqua (lustrazione).
Sileno, il maestro di Dionico, suona la cetra, in una scena pastorale, che comprende un satirello e una panisca (abitante dei boschi seguace di Pan), mentre una donna è atterrita, forse nel vedere la fustigazione rappresentata nella parete di fronte.

2^ scena

Nella scena successiva è di nuovo presente Sileno, che offre da bere a un satirello e assiste alle nozze di Dioniso e Arianna. Un demone alato intanto, dalle forme femminili, è pronto a colpire con una verga la giovane donna che si pensa subisca il rito di iniziazione.
La fanciulla inginocchiata è accolta da una donna seduta, che le accarezza i capelli, mentre una baccante danza.
Tutto il rito misterico si svolge sotto la supervisione della padrona di casa che  raffigurata seduta.

Alcuni pensano che il ciclo di affreschi della villa rappresenti un rito di preparazione alle nozze (come le nozze Aldobrandine conservate nella Biblioteca Vaticana).
In questo caso la fanciulla inginocchiata, ovvero la futura sposa , sarebbe solamente spaventata dal mistero del matrimonio. Perciò cerca conforto tra le braccia della nutrice, mentre la presenza di Dioniso e la sua sposa Arianna significherebbe l'amore coniugale.

Per avere altre informazioni sulla bellissima Villa dei misteri consultate QUI la nostra pagina dedicata. 

DOVE SI TROVA
POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

La villa dei misteri

La Villa dei Misteri è una villa suburbana che risale all’epoca romana.
Conosciuta per la sua posizione ottimale - gode infatti di una vista stupenda sulla Pompei antica - e per gli affreschi conservati.
La si può visitare a poche centinaia di metri dal Parco degli scavi di Pompei
Il nome di questa villa deriva appunto dai suoi affreschi che raffigurano alcuni riti misterici, molto ben conservati ma di difficile interpretazione. 
Il ritrovamento di questo edificio è particolarmente importante per aver rivelato moltissimi dettagli sulla vita degli uomini di Pompei, l’arte e la cultura di quel tempo.

Visitare la Villa dei Misteri

La Villa dei Misteri, sicuramente da inserire nella lista di cosa visitare a Pompei, si trova all’interno della cinta muraria dell’antica città, ma in una posizione rialzata.
Se il vostro programma prevede di visitare Pompei in un giorno, vi consigliamo di risparmiare abbastanza tempo da dedicare alla villa.
Per arrivarci, vi basta acquistare un biglietto di entrata al parco - patrimonio dell’UNESCO - indossare scarpe comode e preparare la macchina fotografica.


Come raggiungerla

Entrate nel parco archeologico degli scavi di Pompei tramite l’ingresso di Porta Marina, attraversate il Foro e seguite per la Porta Ercolano. Passa oltre la porta e prosegui per Via dei Sepolcri, ti porterà dritto dritto alla Villa dei Misteri.

Quando visitare la Villa

Potete decidere di visitare questa attrazione in qualsiasi momento della giornata.
Se la visitate non appena entrati nel parco, potete farvi un’idea generale di tutti i dettagli che potrete scoprire durante la vostra giornata a Pompei.
La sua vista dall’alto sul parco è stupenda e un modo perfetto per vedere il complesso degli scavi di Pompei. 

Oppure potete concentrarvi sulle prime attrazioni che trovate all’ingresso del parco, e spostarvi poi verso la Villa all’ora di pranzo. Se non avete organizzato il pranzo al sacco, potete acquistare del cibo dal ristorante Anfiteatro e fermarvi nel parco della villa per un pic-nic con vista. 
Ancora, puoi decidere di lasciare la visita a questo luogo come ultima attrazione della giornata. La visuale sul golfo di Napoli e il panorama del tramonto ne valgono veramente la pena.

Storia della Villa dei Misteri

L'edificio fu costruita nel II secolo a.c. e venne ampliato e migliorato nel periodo augusteo.
La sua posizione la rendeva una perfetta casa d’otium, una casa per lo svago, poiché vicino al mare e con un’ottima vista sulla città di Pompei. 
La casa presentava molte sale e giardini pensili curati.
Il terremoto che colpì l’intera città nell’anno 62  d.c. non la risparmiò e cadde in rovina. Ma mantenne comunque un suo scopo.
Divenne infatti un rudere agricolo, perfetto per gli attrezzi utilizzati per coltivare la terra, in particolare le viti. L'edificio fu anche destinato alla produzione del vino.
Purtroppo non ci è dato sapere il nome del proprietario di questa villa, ma un sigillo indica chi era stato incaricato come custode.

Nel 79 d.c. il Vesuvio iniziò ad eruttare e gli abitanti di Pompei e di tutte le altre cittadine alla base del vulcano rimasero sepolte da una coltre di cenere e lapilli infuocati.
E con loro, la Villa dei Misteri venne sotterrata rimanendo lì sotto per poco meno di due millenni.

Nel 1909, il proprietario del terreno agricolo su cui  era stata costruita la Villa decise di finanziare alcuni scavi archeologici.
I ritrovamenti furono da subito interessanti.
Il terreno fu però profondamente ispezionato solo più avanti, tra il ‘29 e il ‘30.
La prima cosa ad essere stata riportata alla luce furono delle tavole che rappresentano gli affreschi della Villa. 
Tenete presente che, ad oggi, gli scavi non sono ancora stati ultimati: il vostro prossimo viaggio a Pompei potrebbe riservare delle sorprese!

Architettura 

La Villa è stata costruita a pianta quadrata e con una serie di stanze per diversi usi.
Quello che al tempo della costruzione era l’ingresso alla casa è ancora sepolto. 
Subito dopo l’ingresso, le prime sale che si incontrano erano le stanze per la preparazione del cibo.
Troviamo la cucina, il forno e una cantina per il vino. 
Proseguendo ci sono le stanze signorili, il portico con le sue colonne decorate (costruite tra il 90 e il 70 a.c.) e la veranda, che da una stupenda visuale sull’attuale golfo di Napoli. 
Ai lati, altri ambienti come il triclinio (che era la sala dove veniva servito il cibo) di cui possiamo ammirare gli affreschi e le stanze termali - distrutte durante il terremoto del 62.
Quelli che una volta erano i bagni termali diventarono le stanze della servitù.

Villa dei Misteri affreschi

La caratteristica per cui questa casa è nota in tutto il mondo coincide con i suoi affreschi, in stile diverso in base al periodo di realizzazione.
Gli stili, in particolare, sono quattro
E’ abitudine riferirsi a questi stili con i termini da ‘primo’ a ‘quarto’, secondo il loro ordine cronologico. 
Gli affreschi della camera da letto sono tipici del primo e secondo stile.
Il tablino (una sorta di atrio) e le stanze termali presentano invece uno stile più simile a quello egizio - e sono tipiche del terzo e quarto stile. 

Gli affreschi del triclinio 
Sono quelli meglio  conservati e che più rappresentano gli ultimi stili dell’arte dell’antica a Pompei.
Risalgono al I secolo a.c. e sono di un artista locale di cui non si conosce il nome.
Tutte le pareti sono affrescate con dei soggetti a grandezza naturale, tecnica molto simile a quella utilizzata nell’antica Grecia. 
La sequenza dei dipinti è composta da dieci scene diverse, a rappresentare un rito o un’iniziazione.
La loro interpretazione non è sicura.
Si ipotizza che gli affreschi del triclinio raffigurino un rito di iniziazione ai misteri dionisiaci o un rito di preparazione di una donna alle nozze.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Il Lupanare

Il Lupanare (Regio VII, insula 12.8) è uno dei siti più visitati degli scavi di Pompei

Si trova all'incrocio di due vie secondarie di via dell'Abbondanza, poco distante dal Foro e dalle Terme Stabiane. Queste Ultime avevano un ingresso secondario su vicolo del Lupanare.

Vi consigliamo, per evitare la lunga coda, spesso sotto il sole, di procurarvi il biglietto on line . Avrete diritto all'accesso prioritario e comincerete subito la visita!


L'edificio era la casa di piacere ufficiale della città, che contava almeno 25 bordelli di diverso tipo. Un numero elevato se si pensa che la popolazione ammontava a 8.000-10.000 abitanti. Non dimentichiamo però che Pompei era una zona di forte afflusso di commercianti e mercanti.

Contrariamente ai lupanari comuni, che potevano trovarsi ai piani superiori di edifici commerciali ( come osterie) o delle terme, o ancora  in stanze singole lungo le strade o in abitazioni private, questa struttura era completamente adibita a postribolo.

LA STRUTTURA

E' realizzata su due piani: al piano inferiore si trovano 5 piccole stanze con un letto in muratura su cui veniva appoggiato il materasso e una porta in legno.  sopra di esse si trovano affreschi con raffigurate scene di amplessi  che rappresentano le diverse posizioni erotiche in uso a quel tempo.
Le stanze di questo piano venivano utilizzate da una clientela modesta.

Il piano superiore  era invece frequentato da una clientela più raffinata e era costituito da 5 stanze più ampie e arredate con molta probabilità con letti in legno. 
A questo piano si accedeva da un ingresso indipendente attraverso una scala di legno.

Punti di interesse nelle vicinanze: Terme Stabiane, Macellum,Foro di Pompei

Il lupanare era gestito da un lenone che, avendole comprate come schiave, era il proprietario delle prostitute che quindi consegnavano a lui tutti gli incassi. 
Il costo delle prestazioni potevano variare da 2 a 16 assi (un asse equivaleva a un bicchiere di vino).

Sulle pareti sono state trovate ben 120 iscrizioni riportanti i commenti sia dei clienti che delle prostitute, molte delle quali sono state identificate.

Se state programmando il vostro itinerario per visitare Pompei, il lupanare va senz'altro inserito. Questo sito degli scavi vi rivelerà un lato della cultura di Pompei e della civiltà romana che forse non conoscevate!

POMPEI SCAVI ORARI

Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Leggi anche
La Casa di Sallustio 
La casa di Vettii
La Villa dei misteri
Visitare Pompei in un giorno
Cosa visitare a Pompei

La casa del Menandro

La Casa del Menandro (Regio I, Insula 10.4) prende il nome dall'affresco che ritrae il poeta omonimo seduto rinvenuto in fondo al peristilio.  Rappresenta un bell'esempio di domus appartenuta ad una famiglia benestante. 
Se state organizzando di visitare Pompei  non potete mancare di inserirla nell'elenco delle attrazioni da vedere. 
Vi consigliamo, dal momento che all'ingresso degli scavi di Pompei c'è sempre una lunga coda,  di procurarvi il biglietto on line . Avrete diritto all'accesso prioritario e comincerete subito la visita!


DOVE SI TROVA

La Casa del Menandro si trova su vicolo del Menandro, strada parallela a sud di via dell'Abbondanza. Attualmente sono iniziati dei lavori di messa in sicurezza dell'area, ma potete accedervi da Via dell'Abbondanza attraverso il Vicolo del Citarista o da Via di Castricio.

LA STRUTTURA

L'edificio, che  si estende su circa 2.000 metri quadri, venne edificata nel III secolo a.c. e ristrutturato poi tra il II e il I secolo d.c.
Al momento dell'eruzione del Vesuvio, la casa del Menandro era di proprietà del liberto Quintus Poppaeus, appartenente ad una famiglia legata a Poppea, moglie di Nerone. 
La struttura ripropone lo schema classico della casa romana con atrio e peristilio a cui aggiungono quartieri servili e termali.

Non perdetevi i meravigliosi affreschi che si trovano nell'ambiente di sinistra dell'atrio (di fronte all'impluvium) dove sono raffigurate tre scene ispirate alla guerra di Troia: a destra la morte di Laocoonte strangolato dai serpenti insieme ai figli, a sinistra Cassandra che si oppone al rapimento di Ulisse, al centro Cassandra che cerca di persuadere i troiani a non far entrare in città il cavallo di legno.
Ma splendidi sono anche tutti gli affreschi e i mosaici che ornano il peristilio e la zona termale. 

Punti di interesse nelle vicinanze: Orto dei fuggiaschi, Lupanare, Macellum, Thermopolium

A destra del peristilio c'è un corridoio che porta alle cucine, ad alcuni ambienti interrati e all'orto. In quest'area è venuta alla luce una cassa contenente 118  oggetti d'argento (conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli). L'argenteria comprende coppe, tazze, bicchieri e brocche per bere, piatti e vassoi per mangiare,  cucchiai, mestoli,  ed altri oggetti, oltre ad uno scrigno con oggetti di oreficeria e 1432 sesterzi. 

Interessante infine il quartiere servile, dove erano presenti le celle per gli schiavi, le stalle e il depositi per il vino. Nella stalla trovate la ricostruzione di un carro agricolo con le parti in ferro e bronzo originali.

Se volete avere idea di un percorso da seguire visitando gli scavi di Pompei, potete prendere spunto dall'itinerario che vi proponiamo qui.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Le Terme del Foro

Tra i diversi punti di interesse molto apprezzati da chi viene a visitare Pompei scavi ci sono senza dubbio le Terme del Foro. Sono le più grandi e maestose dei tre impianti pubblici presenti in città.

Non mancate di inserirlo nell'itinerario delle cosa visitare a Pompei!
Vi consigliamo, dal momento che all'ingresso c'è sempre una lunga coda, spesso sotto il sole, di procurarvi il biglietto on line . Avrete diritto all'accesso prioritario e comincerete subito la visita!

Costruite attorno all'80 s.c. circa, vennero riqualificate in età giulio-claudia e a seguito del terremoto del 62 d.c. Dopo quest'evento furono subito ripristinate. A riprova c'è il fatto che al momento della terribile eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. le Terme del Foro erano in piena attività. 
Questo fa capire l'importanza che le terme avevano nella cultura romana. Erano, infatti, utilizzate quotidianamente e le persone vi si recavano per lavarsi e godere di un po' di relax. Ma non solo: avevano anche una funzione sociale, erano luoghi di ritrovo.
Qui le persone si incontravano, trattavano affari, si corteggiavano a vicenda.

DOVE SI TROVANO

Le Terme del Foro sono situate di fronte al Tempio dell Fortuna Augusta, nel pieno centro di Pompei.
La struttura dell'edificio prevedeva due sezioni, una maschile e l'altra femminile, a cui si accedeva tramite ingressi indipendenti. 
La parte che si può visitare meglio è la sezione maschile.

Punti di interesse nelle vicinanze: Foro di Pompei, Terme Stabiane, Thermopolium, Casa del Fauno

LA STRUTTURA

Si entra prima in uno spogliatoio, coperto da una volta a botte e arredato con delle panche in muratura poste lungo i lati del locale. L'ambiente era decorato con degli stucchi su base gialla, di cui poco è rimasto.
Dallo spogliatoio si passa al frigidarium  , un locale a pianta quadrata con una vasca circolare e gradini centrali. Era destinato ai bagni in acqua fredda.

Si entra poi in un secondo ambiente, sempre coperto da una volta a botte e decorato, così come le pareti. Si tratta del tepidarium, dove si facevano i bagni con una temperatura tiepida. Era riscaldato da un grande braciere, ancora visibile.
Si giunge infine al calidarium , una stanza anche questa coperta da una volta a botte e stuccata.

Era il luogo deputato al bagno caldo. Si faceva in una grossa vasca che poteva ospitare fino a 10 persone.Veniva riscaldato con la circolazione di aria calda  che passava in intercapedini sotto il pavimento e alle pareti. Il vapore era prodotto da caldaie poste in un locale attiguo.


POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

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