attrazioni

L'anfiteatro di Pompei

Nella lista di cosa vedere negli scavi non deve certo mancare l'Anfiteatro di Pompei, il luogo deputato agli spettacoli gladiatori tanto cari ai romani.
Si tratta di uno dei più antichi e meglio conservati anfiteatri al mondo.
Ti consiglio l'acquisto dei biglietti on line se vuoi evitare di fare la coda e iniziare subito a visitare il parco archeologico. Avrai infatti diritto all'ingresso prioritario!


dove si trova

L'Anfiteatro, che poteva contenere ben 20.000 spettatori, venne costruito nella zona sud-orientale della città (Regio II, Insula 6) della città.
Questo non solo perchè l'area era pressochè deserta (e quindi il via vai del gran numero di spettatori non recava intralcio alla vita quotidiana della città), ma anche per questioni economiche.
Sfruttando il preesistente terrapieno su un lato e costruendone uno artificiale sull'altro, era stato possibile contenere le spese. 
La costruzione si trova a circa 6 metri di profondità, è largo 104 m e lungo 135 m.

la struttura

L'edificio è costituito dall'esterno da due ordini.
Quello inferiore prevede archi ciechi sotto cui è probabile che ci fossero dei mercanti

Quello superiore presenta archi a tutto sesto. Tra i due ordini c'è un ambulacro.
Due grandi scalinate consentivano di raggiungere le gradinate superiori.
All'anfiteatro si accedeva tramite una galleria (cripta) dotata di quattro ingressi, due dei quali portavano direttamente all'arena.
Probabilmente i magistrati e le cariche più importanti avevano un passaggio privilegiato ai palchi d'onore, divisi dal resto della platea da uno scomparto in muratura.

Prima di arrivare all'arena si trovano due spoliarii usati uno per prestare i primi soccorsi ai gladiatori feriti, l'altro per l'ingresso all'arena, che era in terra battuta. L'arena era circondata da un parapetto affrescato (oggi gli affreschi sono andati perduti).

La cavea

Era divisa in tre zone:
Ima cavea: divisa in 6 settori, era destinata alle persone di spicco. Aveva la vista migliore.
Media cavea: divisa in 20 settori era per il popolo.
Summa cavea: divisa anch'essa in 20 settori. Qui trovavano posto le donne. 

Durante i mesi invernali e nel periodo di maggior caldo l'anfiteatro di Pompei non ospitava spettacoli. 
Durante l'estate si stendeva un velario scuro di lino, come confermano gli anelli di pietra, posti in cima alle gradinate, in cui venivano infilati dei pali.
Le belve utilizzate nei giochi gladiatori entravano da un piccolo varco al centro dell'arena.

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa del Menandro, Orto dei fuggiaschi

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

Il santuario di Pompei

Oltre agli scavi archeologici, il Santuario di Pompei, è una delle attrazioni turistiche che la cittadina campana offre a chi la visita. 

Dedicato alla Beata Vergine del Santo Rosario, rappresenta non solo il principale luogo di culto cristiano della cittadina, ma anche uno dei santuari mariani più visitati in Italia.
Riceve infatti più di 4 milioni di visitatori ogni anno. 

Raggiungere il Santuario di Pompei

Dagli scavi archeologici questo luogo è facilmente raggiungibile

  1. In auto o in bus: arriverete al  Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei in circa 10 minuti

  2. A piedi:  una bella passeggiata di 20 minuti conduce direttamente a Piazza Bartolo Longo, dove è situata la Basilica

  3. Con il treno:  dalla stazione principale di Pompei si cammina per circa 5 minuti (sono solo 450 metri) fino al Santuario. 
    Un'ottima opzione per chi  decide di visitare Pompei in un giorno, magari da Napoli.

QUANDO VISITARE IL SANTUARIO DI POMPEI

Affollato durante tutto l’anno, il Santuario è una meta particolarmente ambita l'8 Maggio, anniversario della sua inaugurazione. 

Inoltre, è popolato la prima domenica di ottobre, quando moltissimi fedeli da tutto il mondo arrivano a Pompei per assistere alla priatica chiamata Supplica alla Madonna di Pompei.
É recitata per chiedere la sua intercessione e protezione.
La preghiera è stata composta da Bartolo Longo, un devoto della Madonna di Pompei del XIX secolo.
Questi ebbe un ruolo significativo nello sviluppo del santuario e nella diffusione della devozione mariana.

La tradizione è tenuta viva non solo qui, ma anche in altre chiese del mondo dedicate alla Madonna di Pompei.
La trovate a New York, Providence, Chicago e Lancaster negli Stati Uniti d’America; a Vancouver e Montréal in Canada; In Argentina, Venezuela, Brasile ed Uruguay nell’America Latina.

 

COSA VISITARE

L'ESTERNO

Del meraviglioso Santuario la prima cosa che si vede è la sua stupenda facciata decorata, caratterizzata da due ordini diversi. 

parte inferiore

É in stile ionico con tre arcate che portano nel portico e nelle tre navate.
Quattro colonne monolitiche in granito rosa di circa 6,8 metri con capitelli di ordine dorico sorreggono invece  l’arcata centrale. 

Parte superiore

É in stile corinzio, come si vede dai capitelli delle colonne e dei pilastri disposti come quelli della parte inferiore.
In questa parte si trova il timpano con lo stemma in marmo bianco di Papa Leone XIII. che dichiarò il Santuario una Basilica papale.

Sulla sommità un attico con balaustra sorregge un grosso orologio sulla sinistra, una meridiana sulla destra e la statua della Vergine del Rosario al centro. 
La statua della Vergine, simbolo e protettrice del Santuario di Pompei è opera dello scultore Gaetano Chiramonte.
Realizzata con un solo pezzo di marmo di Carrara di circa 180 quintali, la statua è alta ben 3,25 metri! 

Appena giunti al Santuario, i turisti non possono fare a meno di notare l’imponente campanile che la sovrasta.
Alto ben 80 metri e con una croce in bronzo sulla sommità di altri 7 metri, il campanile è una costruzione postuma rispetto alla prima costruzione della Basilica ed è visibile da quasi ogni angolo di Pompei.

L'INTERNO

La prima pietra del campanile fu posata nel Maggio del 1912.
L’inaugurazione invece avvenne nel maggio 1925 con una cerimonia importante a cui partecipò anche Bartolo Longo in persona. 
Al suo interno una scala in ferro e un comodo ascensore conducono alla sommità.
Il panorama dall’alto comprende non solo la città di Pompei e i suoi scavi archeologici, ma anche le isole del Golfo di Napoli e il Vesuvio. 
La superficie sacra di questa Basilica copre oggi circa 5000 metri quadrati.

La navata

La navata principale che si può visitare oggi è rimasta intatta e presenta un grande cornicione in stile corinzio che ne delimita il perimetro.

L'abside

L’abside che si può osservare al giorno d’oggi è invece 5 volte più ampia rispetto a quella costruita inizialmente.
É sorretta da 2 grandi colonne in marmo grigio e da altre 8 più piccole in marmo colorato. 

Il dipinto

Da non perdere il meraviglioso dipinto della Madonna del Rosario, una delle opere più celebri e venerate presenti nella basilica.
Raffigura Maria insieme al Bambino Gesù e  viene rappresentata mentre consegna il rosario a San Domenico e a Santa Caterina da Siena.

Dipinto da un artista ignoto nel XVII secolo, è stato collocato nell'altare maggiore della chiesa dopo che il santuario fu costruito nel 1876. Questa immagine è particolarmente importante per i fedeli cattolici e ha un significato spirituale profondo, poiché il rosario è una preghiera centrale nella devozione mariana.

Tra le meraviglie pompeiane, il Santuario di Pompei è una delle attrazioni da inserire nella lista di cose da vedere assolutamente.

LA STORIA 

La storia di questo edificio religioso si fonde con quella del beato Bartolo Longo e della contessa Mariana de Fusco.
Entrambi erano particolarmente dediti al servizio dei più bisognosi e commissionarono la costruzione del Santuario iniziata l’8 Maggio del 1876 grazie alle numerose offerte ricevute da moltissimi fedeli in tutto il mondo. 
A seguire i lavori fu prima il docente universitario Antonio Cua e in seguito l’artista Giovanni Rispoli, che si occupò delle decorazioni e della facciata - inaugurata nel 1901.

In seguito, il 4 Maggio del 1901, papa Leone XIII elevò il Santuario a Basilica Pontificia. 
Il Santuario della prima costruzione era una chiesa a croce latina, con una sola navata, una cupola, quattro cappelle laterali e altre due nella crociera. 
Ad ogni lato del Santuario erano presenti due cappelle con ingressi separati e comunicanti con la navata principale della chiesa: la Cappella di Santa Caterina da Siena e la Cappella del Santissimo Salvatore. 
Il campanile del Santuario della Beata Vergine, alto ben 88 metri, venne invece completato nel 1925.

Presto la quantità di fedeli che ogni anno si recavano qui in pellegrinaggio aumentò sensibilmente.
Perciò rese necessario un intervento di ampliamento, che durò dal 1934 al 1938.
Su progetto dell’architetto Chiappetta, previde tre navate e l'ingrandimento dell'abside e della la cupola. 
Il Santuario di Pompei sopravvisse alla più recente eruzione del Vesuvio nel 1944 e anche alle truppe naziste che ne minacciarono la demolizione. 
Questo luogo di culto è anche stato pellegrinaggio di 3 papi: papa Giovanni Paolo II nel 1979; papa Benedetto XVI nel 2008, papa Francesco nel 2015.

Affreschi Villa dei Misteri

Gli affreschi della Villa dei Misteri sono una tappa obbligata per chi viene a visitare gli scavi di Pompei.
I dipinti del triclinio, i più conosciuti e finiti di restaurare nel 2015, sono infatti tra i meglio conservati di tutta la pittura antica.
Un ottimo motivo per non perderli!

Per accedere subito al parco archeologico di Pompei scavi senza fare la coda, ti suggerisco di procurarti il biglietto on line.  
Avrai diritto all'accesso prioritario.

Villa dei misteri Pompei 

Gli affreschi sono caratterizzati da pochi elementi architettonici in prospettiva. Nella parte inferiore c'è un ripiano e delle lesene dividono lo sfondo in riquadri.
Nella parte superiore c'è un fregio composto da tre fasce.
Rappresentano, con numerose megalografie (figure ad altezza naturale), un rito di iniziazione ai misteri dionisiaci (dal cui il nome della villa).

I personaggi dipinti, in parte reali, in parte mitologici, sono raccolti in gruppi che si dispongono contro il rosso della superficie di fondo e sono incorniciati dalle lesene e da un fregio a meandri.

Le scene

1 ^ scena

Mentre un fanciullo legge le procedure da seguire, una fanciulla, che reca un vassoio con delle offerte, si muove verso delle donne intente a un rito di purificazione con l'acqua (lustrazione).
Sileno, il maestro di Dionico, suona la cetra, in una scena pastorale, che comprende un satirello e una panisca (abitante dei boschi seguace di Pan), mentre una donna è atterrita, forse nel vedere la fustigazione rappresentata nella parete di fronte.

2^ scena

Nella scena successiva è di nuovo presente Sileno, che offre da bere a un satirello e assiste alle nozze di Dioniso e Arianna. Un demone alato intanto, dalle forme femminili, è pronto a colpire con una verga la giovane donna che si pensa subisca il rito di iniziazione.
La fanciulla inginocchiata è accolta da una donna seduta, che le accarezza i capelli, mentre una baccante danza.
Tutto il rito misterico si svolge sotto la supervisione della padrona di casa che  raffigurata seduta.

Alcuni pensano che il ciclo di affreschi della villa rappresenti un rito di preparazione alle nozze (come le nozze Aldobrandine conservate nella Biblioteca Vaticana).
In questo caso la fanciulla inginocchiata, ovvero la futura sposa , sarebbe solamente spaventata dal mistero del matrimonio. Perciò cerca conforto tra le braccia della nutrice, mentre la presenza di Dioniso e la sua sposa Arianna significherebbe l'amore coniugale.

Per avere altre informazioni sulla bellissima Villa dei misteri consulta QUI la mia pagina dedicata. 

DOVE SI TROVA
POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

I calchi di Pompei

Tra le attrazioni più note del Parco Archeologico partenopeo ci sono i Calchi di Pompei, realizzati in gesso con una particolare tecnica a partire da circa un secolo e mezzo fa. 

 

Dove visitare i Calchi di Pompei

I calchi sono tra le curiosità su Pompei e le attrazioni più interessanti da osservare durante una visita al Parco Archeologico più famoso del mondo. 
Sono molti i luoghi degli scavi dove è possibile fermarsi ed osservare da vicino i calchi degli  dall’eruzione del Vesuvio nel 79. Tra questi:

  •  L’Orto dei Fuggiaschi
    Forse il più noto sito per osservare i calchi. 
    È qui che si possono visitare quelli dei corpi di 13 persone coperte da una coltre di lapilli.
    Le 13 vittime sono adulti e bambini colti dall'eruzione mentre stavano cercando scampo verso le mura della città.
  •  L'Antiquarium
    Sotto la terrazza del tempio di Venere con affaccio su Porta Marina.
    Trovate ripercorsa la storia di Pompei dall’età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla tragica eruzione del 79 d.C.  Ci sono calchi delle vittime dalla villa di Civita Giuliana.
  • L’Anfiteatro di Pompei
    Anche qui è possibile rivivere gli ultimi attimi della popolazione pompeiana, osservando oltre 20 calchi.
  •  Le Terme
    Alcuni calchi sono esposti nelle Terme Stabiane, tra i luoghi più frequentati dagli abitanti della cittadina.
  • La Villa dei Misteri
    Oltre allo stupendo panorama sul golfo di Napoli, anche qui si trovano teche con alcuni dei calchi rinvenuti nella città partenopea.

Non c’è un unico luogo per visitare i calchi.  Bisogna infatti esplorare il Parco Archeologico di Pompei in lungo e in largo per poter vedere più di un esemplare.

I calchi sono conservati in apposite teche per ripararli dalle intemperie e dalla contaminazione dei visitatori.
Sia che tu voglia visitare Pompei in un giorno, sia tu abbia la fortuna di dedicare agli scavi più tempo, sono un'attrazione assolutamente da non perdere!

I calchi di Pompei - Visitare gli scavi archeologici

Storia del ritrovamento

Una città e una cultura sepolte per circa 1700 anni: é quella di Pompei e delle cittadine limitrofe, che hanno subito il tragico destino della più nota eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. 
La prima ad essere scoperta fu Ercolano: per questo la famiglia Borbone propose di iniziare degli scavi anche nei luoghi dove erano stati rinvenuti monete e oggetti antichi. Gli storici iniziarono i lavori su quella che credevano fosse l’antica Stabia - ma che si rivelò essere Pompei.

I primi scavi cominciarono già a partire dal 1748, si fermarono per qualche anno  a causa della scarsità dei reperti ritrovati.
Ricominciarono più avanti per il volere del nuovo direttore Giuseppe Fiorelli, utilizzando nuove tecniche archeologiche.

Tecniche utilizzate durante i lavori

La tecnica che ci permette di conoscere numerosi dettagli sulla vita di Pompei e dei suoi abitanti, e quindi di visitare ancora oggi questi luoghi incantati, è definita “calco”. Per calco si intende il processo che consisteva nel versare del gesso, oppure una miscela di acqua e cemento, nelle cavità lasciate dai corpi e materiale decomposto. 
La cenere proveniente dal Vesuvio aveva infatti coperto la città di Pompei con una coltre, che in seguito si indurì. Con il decomporsi delle materie organiche, come legno o come i corpi dei cittadini, si formarono dei vuoti nella cenere indurita.

Grazie a questa particolare tecnica archeologica ci è permesso di conoscere la storia della città prima dell’eruzione del Vesuvio dell’anno 79 d.c.
Giuseppe Fiorelli, direttore del sito dove si svolgevano gli scavi, sperimentò la tecnica a partire dal 1863. Dopo la colata, era sufficiente attendere che il cemento o gesso si solidificasse, per poi procedere con gli scavi, svelando i segreti delle cavità.

Curiosità sui Calchi di Pompei

Dopo l’utilizzo della tecnica avanzata per il recupero, i calchi di Pompei vennero ampiamente osservati e studiati dagli storici. Furono molte le scoperte curiose che vennero alla luce nel corso degli anni:

  • Fu la cenere, non la lava, a coprire Pompei.
  • Quando si parla di una eruzione, si é soliti associare questo evento naturale con una coltre di lava.
    Ma non fu il caso del Vesuvio nel 79 d.c. Pompei fu ricoperta da una ventata di materiale piroclastico infuocato che bruciò tutto quello che stava sul suo cammino, rendendo possibile il ritrovamento dopo 1700 anni.
  • Tra i calchi di Pompei troviamo il calco chiamato "I due amanti", una coppia abbracciata sorpresa dall'eruzione del Vesuvio.
    Si è spesso parlato del sentimento e della commozione scaturita da questa coppia. Recentemente, altri rilevamenti ci hanno permesso di conoscere un dettaglio fondamentale: i due amanti sono entrambi uomini.
  • L’eruzione del 79 d.c. non fu solo ciò che distrusse la città di Pompei.
    Fu anche il motivo per il quale oggi conosciamo molti dettagli sulla cultura pompeiana antica.
    Grazie i calchi possiamo notare come gli abitanti avessero dei denti bianchissimi, questo poiché la loro dieta era quasi priva di zuccheri.

BIGLIETTI POMPEI


POMPEI SCAVI ORARI

Dal 1 novembre al 31 marzo
Martedì - Domenica dalle 9.00 alle 17.00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Leggi anche

Visitare Pompei in un giorno 
Cosa visitare a Pompei
Come arrivare e muoversi a Pompei

La villa dei misteri

La Villa dei Misteri è una villa suburbana che risale all’epoca romana.
Conosciuta per la sua posizione ottimale - gode infatti di una vista stupenda sulla Pompei antica - e per gli affreschi conservati.
La si può visitare a poche centinaia di metri dal Parco degli scavi di Pompei
Il nome di questa villa deriva appunto dai suoi affreschi che raffigurano alcuni riti misterici, molto ben conservati ma di difficile interpretazione. 
Il ritrovamento di questo edificio è particolarmente importante per aver rivelato moltissimi dettagli sulla vita degli uomini di Pompei, l’arte e la cultura di quel tempo.

Visitare la Villa dei Misteri

Sicuramente da inserire nella lista di cosa visitare a Pompei, si trova all’interno della cinta muraria dell’antica città, ma in una posizione rialzata.
Se il tuo programma prevede di visitare Pompei in un giorno, ti consiglio di risparmiare abbastanza tempo da dedicare alla villa.
Per arrivarci, ti basta acquistare un biglietto di entrata al parco - patrimonio dell’UNESCO - indossare scarpe comode e preparare la macchina fotografica!

Come raggiungerla

Entra nel parco archeologico degli scavi di Pompei tramite l’ingresso di Porta Marina, attraversa il Foro e segui per la Porta Ercolano. Passa oltre la porta e prosegui per Via dei Sepolcri, ti porterà dritto dritto alla tua destinazione.

Quando visitare la Villa

Puoi decidere di visitare questa attrazione in qualsiasi momento della giornata.
Se la visiti non appena entrato nel parco, puoi farti un’idea generale di tutti i dettagli che potrai scoprire durante la vostra giornata a Pompei.
La sua vista dall’alto sul parco è stupenda ed é un modo perfetto per vedere il complesso degli scavi di Pompei. 

Oppure puoi concentrarti sulle prime attrazioni che trovi all’ingresso del parco, e spostarti poi verso la Villa all’ora di pranzo. Se non hai organizzato il pranzo al sacco, puoi acquistare del cibo dal ristorante Anfiteatro e fermarti nel parco per un pic-nic con vista. 
Ancora, puoi decidere di lasciare la visita a questo luogo come ultima attrazione della giornata. La visuale sul golfo di Napoli e il panorama del tramonto ne valgono veramente la pena.

La Storia

L'edificio fu costruita nel II secolo a.c. e venne ampliato e migliorato nel periodo augusteo.
La sua posizione la rendeva una perfetta casa d’otium, una casa per lo svago, poiché vicino al mare e con un’ottima vista sulla città di Pompei. 
La casa presentava molte sale e giardini pensili curati.
Il terremoto che colpì l’intera città nell’anno 62  d.c. non la risparmiò e cadde in rovina. Ma mantenne comunque un suo scopo.
Divenne infatti un rudere agricolo, perfetto per gli attrezzi utilizzati per coltivare la terra, in particolare le viti. L'edificio fu anche destinato alla produzione del vino.
Purtroppo non ci è dato sapere il nome del proprietario di questa villa, ma un sigillo indica chi era stato incaricato come custode.

Nel 79 d.c. il Vesuvio iniziò ad eruttare e gli abitanti di Pompei e di tutte le altre cittadine alla base del vulcano rimasero sepolte da una coltre di cenere e lapilli infuocati.
E con loro, la Villa dei Misteri venne sotterrata rimanendo lì sotto per poco meno di due millenni.

Nel 1909, il proprietario del terreno agricolo su cui  era stato costruio l'edificio decise di finanziare alcuni scavi archeologici.
I ritrovamenti furono da subito interessanti.
Il terreno fu però profondamente ispezionato solo più avanti, tra il ‘29 e il ‘30.
La prima cosa ad essere stata riportata alla luce furono delle tavole che rappresentano gli affreschi della Villa. 
Tenete presente che, ad oggi, gli scavi non sono ancora stati ultimati: il vostro prossimo viaggio a Pompei potrebbe riservare delle sorprese!

Architettura 

L'edificio è stato costruito a pianta quadrata e con una serie di stanze per diversi usi.
Quello che al tempo della costruzione era l’ingresso alla casa è ancora sepolto. 
Subito dopo l’ingresso, le prime sale che si incontrano erano le stanze per la preparazione del cibo.
Troviamo la cucina, il forno e una cantina per il vino. 
Proseguendo ci sono le stanze signorili, il portico con le sue colonne decorate (costruite tra il 90 e il 70 a.c.) e la veranda, che da una stupenda visuale sull’attuale golfo di Napoli. 
Ai lati, altri ambienti come il triclinio (che era la sala dove veniva servito il cibo) di cui possiamo ammirare gli affreschi e le stanze termali - distrutte durante il terremoto del 62.
Quelli che una volta erano i bagni termali diventarono le stanze della servitù.

Gli affreschi

La caratteristica per cui la villa dei Misteri è nota in tutto il mondo coincide con i suoi affreschi, in stile diverso in base al periodo di realizzazione.
Gli stili, in particolare, sono quattro
E’ abitudine riferirsi a questi stili con i termini da ‘primo’ a ‘quarto’, secondo il loro ordine cronologico. 
Gli affreschi della camera da letto sono tipici del primo e secondo stile.
Il tablino (una sorta di atrio) e le stanze termali presentano invece uno stile più simile a quello egizio - e sono tipiche del terzo e quarto stile. 

Gli affreschi del triclinio 
Sono quelli meglio  conservati e che più rappresentano gli ultimi stili dell’arte dell’antica a Pompei.
Risalgono al I secolo a.c. e sono di un artista locale di cui non si conosce il nome.
Tutte le pareti sono affrescate con dei soggetti a grandezza naturale, tecnica molto simile a quella utilizzata nell’antica Grecia. 
La sequenza dei dipinti è composta da dieci scene diverse, a rappresentare un rito o un’iniziazione.
La loro interpretazione non è sicura.
Si ipotizza che gli affreschi del triclinio raffigurino un rito di iniziazione ai misteri dionisiaci o un rito di preparazione di una donna alle nozze.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

La casa del Menandro

La Casa del Menandro (Regio I, Insula 10.4) prende il nome dall'affresco che ritrae il poeta omonimo seduto rinvenuto in fondo al peristilio.  Rappresenta un bell'esempio di domus appartenuta ad una famiglia benestante. 
Se stai organizzando di visitare Pompei  non puoi mancare di inserirla nell'elenco delle attrazioni da vedere. 
Ti consiglio, dal momento che all'ingresso degli scavi di Pompei c'è sempre una lunga coda,  di procurarti il biglietto on line .
Avrai diritto all'accesso prioritario e comincerai subito la visita!


DOVE SI TROVA

E'  situata su vicolo del Menandro, strada parallela a sud di via dell'Abbondanza. Attualmente sono iniziati dei lavori di messa in sicurezza dell'area, ma potete accedervi da Via dell'Abbondanza attraverso il Vicolo del Citarista o da Via di Castricio.

LA STRUTTURA

L'edificio, che  si estende su circa 2.000 metri quadri, venne edificata nel III secolo a.c. e ristrutturato poi tra il II e il I secolo d.c.
Al momento dell'eruzione del Vesuvio, la casa del Menandro era di proprietà del liberto Quintus Poppaeus, appartenente ad una famiglia legata a Poppea, moglie di Nerone. 
La struttura ripropone lo schema classico della casa romana con atrio e peristilio a cui aggiungono quartieri servili e termali.

Non perderti i meravigliosi affreschi che si trovano nell'ambiente di sinistra dell'atrio (di fronte all'impluvium) dove sono raffigurate tre scene ispirate alla guerra di Troia: a destra la morte di Laocoonte strangolato dai serpenti insieme ai figli, a sinistra Cassandra che si oppone al rapimento di Ulisse, al centro Cassandra che cerca di persuadere i troiani a non far entrare in città il cavallo di legno.
Ma splendidi sono anche tutti gli affreschi e i mosaici che ornano il peristilio e la zona termale. 

Punti di interesse nelle vicinanze: Orto dei fuggiaschi, Lupanare, Macellum, Thermopolium

A destra del peristilio c'è un corridoio che porta alle cucine, ad alcuni ambienti interrati e all'orto. In quest'area è venuta alla luce una cassa contenente 118  oggetti d'argento (conservati al Museo Archeologico Nazionale di Napoli). L'argenteria comprende coppe, tazze, bicchieri e brocche per bere, piatti e vassoi per mangiare,  cucchiai, mestoli,  ed altri oggetti, oltre ad uno scrigno con oggetti di oreficeria e 1432 sesterzi. 

Interessante infine il quartiere servile, dove erano presenti le celle per gli schiavi, le stalle e il depositi per il vino. Nella stalla trovi la ricostruzione di un carro agricolo con le parti in ferro e bronzo originali.

Se vuoi avere idea di un percorso da seguire visitando gli scavi di Pompei, puoi prendere spunto dall'itinerario che ti propongo qui.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Il Lupanare

Il Lupanare (Regio VII, insula 12.8) è uno dei siti più visitati degli scavi di Pompei

Si trova all'incrocio di due vie secondarie di via dell'Abbondanza, poco distante dal Foro e dalle Terme Stabiane. Queste Ultime avevano un ingresso secondario su vicolo del Lupanare.

Ti consigli, per evitare la lunga coda, spesso sotto il sole, di procurarti il biglietto on line . Avrai diritto all'accesso prioritario e comincerai subito la visita!

L'edificio era la casa di piacere ufficiale della città, che contava almeno 25 bordelli di diverso tipo. Un numero elevato se si pensa che la popolazione ammontava a 8.000-10.000 abitanti. Non dimentichiamo però che Pompei era una zona di forte afflusso di commercianti e mercanti.

Contrariamente ai lupanari comuni, che potevano trovarsi ai piani superiori di edifici commerciali ( come osterie) o delle terme, o ancora  in stanze singole lungo le strade o in abitazioni private, questa struttura era completamente adibita a postribolo.

LA STRUTTURA

E' realizzata su due piani: al piano inferiore si trovano 5 piccole stanze con un letto in muratura su cui veniva appoggiato il materasso e una porta in legno. 
Sopra di esse si trovano affreschi con raffigurate scene di amplessi  che rappresentano le diverse posizioni erotiche in uso a quel tempo.
Le stanze di questo piano venivano utilizzate da una clientela modesta.

Il piano superiore era invece frequentato da una clientela più raffinata e era costituito da 5 stanze più ampie e arredate con molta probabilità con letti in legno. 
A questo piano si accedeva da un ingresso indipendente attraverso una scala di legno.

Punti di interesse nelle vicinanze: Terme Stabiane, Macellum,Foro di Pompei

Il lupanare era gestito da un lenone che, avendole comprate come schiave, era il proprietario delle prostitute che quindi consegnavano a lui tutti gli incassi. 
Il costo delle prestazioni potevano variare da 2 a 16 assi (un asse equivaleva a un bicchiere di vino).

Sulle pareti sono state trovate ben 120 iscrizioni riportanti i commenti sia dei clienti che delle prostitute, molte delle quali sono state identificate.

Se stai programmando il tuo itinerario per visitare Pompei, il lupanare va senz'altro inserito. Questo sito degli scavi ti rivelerà un lato della cultura di Pompei e della civiltà romana che forse non conoscevi!

POMPEI SCAVI ORARI

Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

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L'Orto dei fuggiaschi

Visitare gli scavi di Pompei è un'esperienza  unica. 
Aggirarsi per le strade di questa città rimasta ferma nel tempo, con le sue strade, le sue case, le sue botteghe ti farà provare sensazioni che difficilmente dimenticherai.
Una delle aree più visitate e più di impatto emotivo di tutto il parco archeologico è sicuramente l'Orto dei Fuggiaschi, che si trova nell'area sud-orientale di Pompei (Regio I, insula 21), vicino a Porta Nocera.

Si tratta di un'area di circa 1500 metri quadrati, un tempo coltivato a vigneto che conserva un patrimonio straordinario e rappresenta quindi una delle attrazioni di Pompei più incredibili.
Qui infatti, durante gli scavi condotti nel 1961, vennero rinvenuti i corpi di 13 persone, adulti e bambini, che stavano cercando scampo dalla violenza del Vesuvio in piena eruzione nel 79 d.c. correndo verso le mura della città.

il metodo fiorelli

Grazie ai calchi ottenuti con il Metodo Fiorelli, (che consiste nel nel versare gesso liquido nella cavità lasciata dal corpo nello strato di cenere solidificata che ne ha conservato intatta la forma), possiamo ancora oggi vedere le fattezze dei corpi e dei volti che conservano la drammaticità del dolore provato nell’ultimo momento della loro vita.
E' impossibile rimanere impassibili davanti a questi calchi  che trasmettono ancora la terribile tragedia che hanno vissuto.

Dal momento che le file all'ingresso del parco archeologico sono sempre lunghe e spesso bisogna aspettare sotto il sole, ti consiglio di procurarti il biglietto on line.  
Avrai diritto all'accesso prioritario e potrai iniziare subito la tua visita!

L'Orto dei Fuggiaschi è stato oggetto di un restauro nel 2011 che ha previsto la sistemazione della struttura che ospita lo scavo, e la sistemazione dei calchi su un sottile strato di cenere per ricordare l'eruzione che provocò la morte di queste persone.
E'stata prevista inoltre una disposizione che fosse  fruibile dai visitatori in modo più rispettoso.

Questa zona degli scavi di Pompei è veramente da non perdere!
Nelle vicinanze potrai visitare l'Anfiteatro (6 minuti di cammino) e il Teatro grande (10 minuti di passeggiata)

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Casa dei Vettii

Tra le attrazioni di Pompei assolutamente da visitare, la Casa dei Vettii è una delle più lussuose ville ritrovate negli scavi archeologici (Insieme alla Casa del Fauno e alla Villa dei Misteri) e una della abitazioni pompeiane meglio conservate. 
Come testimoniano scritte elettorali e 2 anelli utilizzati anche come sigillo, la domus apparteneva a fratelli Vettius Restitutus e Vettius Conviva, ricchi liberti dediti al commercio.
Sia che tu decida di visitare Pompei in un giorno, sia che dedichi agli scavi più tempo, ti suggerisco di non perdertela.
Il consiglio che ti do, viste le lunghe file all'ingresso, spesso sotto il sole, è quello di procurarti il biglietto on line salta coda. Avrai diritto all'accesso prioritario e potrai iniziare subito la visita!


DOVE SI TROVA

La villa si trova nel vicolo dei Vettii, nella Regio VI, Insula 15.1 

storia

La Casa dei Vettii risale sicuramente a prima del I secolo a.c. (ne sono testimoni i capitelli a forma di dado e l'impluvium in tufo).
Venne acquistata dai fratelli liberti nel I secolo, restaurata completamente e arricchita di opere d'arte. 
A seguito del terremoto verificatosi nel 69 d.c. venne restaurata di nuovo. Venne però totalmente sommersa da una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. 
Nel 1894 venne riportata alla luce. 
La domus è famosa per l'affresco che si trova nel vestibolo e che rappresenta Priapo che pesa il suo enorme fallo, apportatore di benessere e fecondità.

La casa dei Vettii a Pompei: l'affresco di Priapo

Foto di Mario Vigna

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa del Fauno, Foro di Pompei, Macellum

LA STRUTTURA

All'interno della casa potrai trovare altri affreschi stupefacenti. Intorno all'atrio si aprono alcune stanze: in un cubicolo puoi ammirare l'affresco di Ero e Leandro,  quello della lotta tra Amore e Pan a cui assistono Arianna e Dioniso, e quello del mito di Ciparisso.
A destra dell'atrio si aveva accesso alla parte riservata ai servi al piano superiore, anch'esso con un'atrio.
In un'edicola di questo è rappresentato il Genio del proprietario mentre sta compiendo un sacrificio. Dall'atrio si passava alle cucine caratterizzate da un bancone in muratura, caldaie e treppiedi. All'interno della cucina sono stati rinvenuti  pentole, vasi in terracotta e bacini.

All'esterno è presente un peristilio di 18 colonne vasche e statue usate come fontane. Anche nel peristilio si possono ammirare bellissimi affreschi rappresentanti la vendetta di Anfione e Zeto a seguito della morte della madre Antiope, l’uccisione di Panteo, re di Tebe, per aver impedito il culto di Dioniso nella città, Ercole bambino che strozza i serpenti mandati dalla dea Era ed altri ancora.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

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Il Foro di Pompei

Se entri a visitare gli scavi di Pompei da Porta Marina, il Foro di Pompei (Regio VII, Insula 8) sarà tra i primi punti di interesse che vedrai.
Ti suggerisco, visto che all'ingresso c'è sempre una lunga coda, di procurarti il biglietto on line.
Avrai diritto all'accesso prioritario e comincerai subito la visita!

DOVE SI TROVA

È situato al termine di via Marina. Orientato sull'asse nord-sud è all'incrocio delle vie più importanti della città.
La prima, che porta da un lato verso il Vesuvio e dall'altra al mare, la seconda che conduce da una parte a Nocera e dall'altra a Napoli.

Il Foro era il centro nevralgico della vita urbana. Qui si svolgevano le principali funzioni civili, religiose e commerciali. 

LA STRUTTURA

Sull'area della piazza, di forma rettangolare e della grandezza di 142 m per 38 m, si trovavano gli edifici religiosi più importanti, quelli pubblici, dove veniva amministrata la giustizia, e parte dei mercati.
Non erano invece presenti abitazioni private.

Punti di interesse nelle vicinanze:  Macellum, Terme del Foro, Teatro grande, Terme Stabiane, Lupanare

Il Foro era circondato su tre lati da un porticato con un loggiato a doppio ordine di colonne: quello inferiore era dorico, quello superiore ionico.
Il quarto ospitava il Tempio di Giove, dedicato in seguito alla triade capitolina, cioè a Giove, Giunone e Minerva.

La pavimentazione era in lastre di travertino, di cui rimane solo qualche traccia.
Sono visibili anche dei basamenti che venivano utilizzati come supporto per statue equestri di imperatori o personaggi illustri.

Dopo il terremoto del 62 d.c. iniziarono lavori di ricostruzione che previdero il trasferimento delle statue altrove. 
Molto probabilmente dopo l'eruzione del Vesuvio del 79 d.c. la piazza venne spogliata dei marmi  e del pavimento.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

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