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L'anfiteatro di Pompei

Nella lista di cosa vedere negli scavi non deve certo mancare l'Anfiteatro di Pompei, il luogo deputato agli spettacoli gladiatori tanto cari ai romani.
Si tratta di uno dei più antichi e meglio conservati anfiteatri al mondo.Vi consigliamo l'acquisto dei biglietti on line se volete evitare di fare la coda e iniziare subito a visitare il parco archeologico. Avrete infatti diritto all'ingresso prioritario!


dove si trova

L'Anfiteatro di Pompei, che poteva contenere ben 20.000 spettatori, venne costruito nella zona sud-orientale della città (Regio II, Insula 6) della città. Questo non solo perchè l'area era pressochè deserta (e quindi il via vai del gran numero di spettatori non recava intralcio alla vita quotidiana della città), ma anche per questioni economiche. Sfruttando il preesistente terrapieno su un lato e costruendone uno artificiale sull'altro, era stato possibile contenere le spese. 
La costruzione si trova a circa 6 metri di profondità, è largo 104 m e lungo 135 m.

la struttura

L'edificio è costituito dall'esterno da due ordini.
Quello inferiore prevede archi ciechi sotto cui è probabile che ci fossero dei mercanti

Quello superiore presenta archi a tutto sesto. Tra i due ordini c'è un ambulacro. Due grandi scalinate consentivano di raggiungere le gradinate superiori.
All'anfiteatro si accedeva tramite una galleria (cripta) dotata di quattro ingressi, due dei quali portavano direttamente all'arena.
Probabilmente i magistrati e le cariche più importanti avevano un passaggio privilegiato ai palchi d'onore, divisi dal resto della platea da uno scomparto in muratura.

Prima di arrivare all'arena si trovano due spoliarii usati uno per prestare i primi soccorsi ai gladiatori feriti, l'altro per l'ingresso all'arena, che era in terra battuta. L'arena era circondata da un parapetto affrescato (oggi gli affreschi sono andati perduti).

La cavea

Era divisa in tre zone:
Ima cavea: divisa in 6 settori, era destinata alle persone di spicco. Aveva la vista migliore.
Media cavea: divisa in 20 settori era per il popolo.
Summa cavea: divisa anch'essa in 20 settori. Qui trovavano posto le donne. 

Durante i mesi invernali e nel periodo di maggior caldo l'anfiteatro di Pompei non ospitava spettacoli. 
Durante l'estate si stendeva un velario scuro di lino, come confermano gli anelli di pietra, posti in cima alle gradinate, in cui venivano infilati dei pali.
Le belve utilizzate nei giochi gladiatori entravano da un piccolo varco al centro dell'arena.

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa del Menandro, Orto dei fuggiaschi

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

La casa di Sallustio

La casa di Sallustio (Regio VI, Isola II) è situata sul lato destro della via Consolare, nel quartiere occidentale degli scavi di Pompei, subito prima del bivio che  conduce alla Porta Ercolano. 

Databile già dal IV secolo a.c., è una delle case più antiche di Pompei e rappresenta uno dei più importanti esempi di abitazione di età sannitica. La parte più rilevante venne costruita nel II secolo. Deve il suo nome ad un iscrizione elettorale che si trova sulla facciata, ma forse è da attribuire ad Aulus Cossius Libanus, come attesterebbe un anello- sigillo.

L'edificio ha conservato gran parte dell'impianto originario. Si possono visitare infatti l'atrio con il suo impluvio realizzato in tufo e il piccolo portico con  colonne, dello stesso materiale, che si trova dietro il tablino.

Visitare la Casa di Sallustio

Vi consigliamo, per evitare la lunga coda che si forma all'ingresso, spesso sotto il sole, di procurarvi il biglietto on line . Avrete diritto all'accesso prioritario e comincerete subito a visitare gli scavi di Pompei!


Punti di interesse nelle vicinanze:
Casa del Fauno, Terme del Foro, Casa dei Vettii, Macellum

struttura

A destra dell'atrio c'è un'ala parallela che si sviluppa attorno ad un piccolo peristilio con giardino e che è composta da una sala da pranzo, una cucina e due camere da letto.

Sei locali sul davanti della casa ospitavano quattro negozi, una taverna e una panetteria con tre macine e un forno con camino a fianco.
Sul lato sinistro dell'ingresso si trova il thermopolium  con il suo bancone della mescita.
Probabilmente l'abitazione venne trasformata in albergo dopo il terremoto del 62 d.c.

La casa di Sallustio è sicuramente una delle attrazioni che non dovete mancare di vedere nel vostro itinerario per visitare Pompei.

Scavi di pompei orari

Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

I calchi di Pompei

Tra le attrazioni più note del Parco Archeologico partenopeo ci sono i Calchi di Pompei, realizzati in gesso con una particolare tecnica a partire da circa un secolo e mezzo fa. 

 

Dove visitare i Calchi di Pompei

I calchi sono tra le curiosità su Pompei e le attrazioni più interessanti da osservare durante una visita al Parco Archeologico più famoso del mondo. 
Sono molti i luoghi degli scavi dove è possibile fermarsi ed osservare da vicino i calchi degli  dall’eruzione del Vesuvio nel 79. Tra questi:

  •  L’Orto dei Fuggiaschi
    Forse il più noto sito per osservare i calchi. 
    È qui che si possono visitare quelli dei corpi di 13 persone coperte da una coltre di lapilli.
    Le 13 vittime sono adulti e bambini colti dall'eruzione mentre stavano cercando scampo verso le mura della città.
  •  L'Antiquarium
    Sotto la terrazza del tempio di Venere con affaccio su Porta Marina.
    Trovate ripercorsa la storia di Pompei dall’età sannitica (IV secolo a.C.) fino alla tragica eruzione del 79 d.C.  Ci sono calchi delle vittime dalla villa di Civita Giuliana.
  • L’Anfiteatro di Pompei
    Anche qui è possibile rivivere gli ultimi attimi della popolazione pompeiana, osservando oltre 20 calchi.
  •  Le Terme
    Alcuni calchi sono esposti nelle Terme Stabiane, tra i luoghi più frequentati dagli abitanti della cittadina.
  • La Villa dei Misteri
    Oltre allo stupendo panorama sul golfo di Napoli, anche qui si trovano teche con alcuni dei calchi rinvenuti nella città partenopea.


Non c’è un unico luogo per visitare i calchi.  Bisogna infatti esplorare il Parco Archeologico di Pompei in lungo e in largo per poter vedere più di un esemplare.

I calchi sono conservati in apposite teche per ripararli dalle intemperie e dalla contaminazione dei visitatori.
Sia che vogliate visitare Pompei in un giorno, sia abbiate la fortuna di dedicare agli scavi più tempo, sono un'attrazione assolutamente da non perdere!

I calchi di Pompei - Visitare gli scavi archeologici

Storia del ritrovamento

Una città e una cultura sepolte per circa 1700 anni: é quella di Pompei e delle cittadine limitrofe, che hanno subito il tragico destino della più nota eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. 
La prima ad essere scoperta fu Ercolano: per questo la famiglia Borbone propose di iniziare degli scavi anche nei luoghi dove erano stati rinvenuti monete e oggetti antichi. Gli storici iniziarono i lavori su quella che credevano fosse l’antica Stabia - ma che si rivelò essere Pompei.

I primi scavi cominciarono già a partire dal 1748, si fermarono per qualche anno  a causa della scarsità dei reperti ritrovati.
Ricominciarono più avanti per il volere del nuovo direttore Giuseppe Fiorelli, utilizzando nuove tecniche archeologiche.

Tecniche utilizzate durante i lavori

La tecnica che ci permette di conoscere numerosi dettagli sulla vita di Pompei e dei suoi abitanti, e quindi di visitare ancora oggi questi luoghi incantati, è definita “calco”. Per calco si intende il processo che consisteva nel versare del gesso, oppure una miscela di acqua e cemento, nelle cavità lasciate dai corpi e materiale decomposto. 
La cenere proveniente dal Vesuvio aveva infatti coperto la città di Pompei con una coltre, che in seguito si indurì. Con il decomporsi delle materie organiche, come legno o come i corpi dei cittadini, si formarono dei vuoti nella cenere indurita.

Grazie a questa particolare tecnica archeologica ci è permesso di conoscere la storia della città prima dell’eruzione del Vesuvio dell’anno 79 d.c.
Giuseppe Fiorelli, direttore del sito dove si svolgevano gli scavi, sperimentò la tecnica a partire dal 1863. Dopo la colata, era sufficiente attendere che il cemento o gesso si solidificasse, per poi procedere con gli scavi, svelando i segreti delle cavità.

Curiosità sui Calchi di Pompei

Dopo l’utilizzo della tecnica avanzata per il recupero, i calchi di Pompei vennero ampiamente osservati e studiati dagli storici. Furono molte le scoperte curiose che vennero alla luce nel corso degli anni:

  • Fu la cenere, non la lava, a coprire Pompei.
  • Quando si parla di una eruzione, si é soliti associare questo evento naturale con una coltre di lava.
    Ma non fu il caso del Vesuvio nel 79 d.c. Pompei fu ricoperta da una ventata di materiale piroclastico infuocato che bruciò tutto quello che stava sul suo cammino, rendendo possibile il ritrovamento dopo 1700 anni.
  • Tra i calchi di Pompei troviamo il calco chiamato "I due amanti", una coppia abbracciata sorpresa dall'eruzione del Vesuvio.
    Si è spesso parlato del sentimento e della commozione scaturita da questa coppia. Recentemente, altri rilevamenti ci hanno permesso di conoscere un dettaglio fondamentale: i due amanti sono entrambi uomini.
  • L’eruzione del 79 d.c. non fu solo ciò che distrusse la città di Pompei.
    Fu anche il motivo per il quale oggi conosciamo molti dettagli sulla cultura pompeiana antica.
    Grazie i calchi possiamo notare come gli abitanti avessero dei denti bianchissimi, questo poiché la loro dieta era quasi priva di zuccheri.

BIGLIETTI POMPEI


POMPEI SCAVI ORARI

Dal 1 novembre al 31 marzo
Martedì - Domenica dalle 9.00 alle 17.00. Ultimo ingresso alle 15.30.

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Visitare Pompei in un giorno 
Cosa visitare a Pompei
Come arrivare e muoversi a Pompei

L'edificio di Eumachia

Sede del mercato della lana (dove si svolgevano le vendite, ma anche le trattative per stabilire prezzi e quantità) e della corporazione dei fullones, ovvero dei lavandai, l'Edificio di Eumachia è uno dei punti di interesse che potete inserire nel vostro itinerario per visitare Pompei.
Si trova sul lato est del Foro, tra il tempio idi Vespasiano e il comitium, da cui è separato attraverso la via dell'Abbondanza.
La costruzione dell'edificio si deve ad Eumachia, sacerdotessa di Venere, come testimonia l'iscrizione sulla statua ritrovata in una nicchia dell'edificio. La statua la ritrae con i paramenti sacri. E' una copia, l'originale si trova al Museo Archeologico di Napoli.

Un'altra iscrizione, posta su un'architrave vicino ad un ingresso secondario lungo via dell'Abbondanza prova che era dedicato a Livia, madre di Tiberio e perciò venne costruito per devozione alla famiglia imperiale e per esaltare la concordia e la pietas augusta.

Eumachia sposò un ricco ed influente membro della famiglia dei Numistri, alla cui morte aveva ereditato la sua attività commerciale dedita alla produzione della lana, diventando il capo della corporazione dei fullones, i lavandai che gestivano le fulloniche (lavanderie), che tanta importanza avevano nell'economia delle città romane.

Edificio di Eumachia

Stuttura

L'edificio di Eumachia presenta una facciata prospiciente il foro, caratterizzata da due esedre semicircolari, due piattaforme accessibili con delle scalinate e quattro nicchie dove erano esposte le statue dei progenitori della famiglia imperiale (Enea, Romolo, Giulio Cesare, Augusto). questo è testimoniato da alcuni frammenti di iscrizioni.

Tra le nicchie si trova un portale d'accesso.
La facciata è preceduta da un'area stretta e lunga, circondata su tre lati da colonne e basi di statue.
L'area interna prevede un grande cortile dove potrete vedere ciò che rimane di un porticato a  doppio ordine di colonne e un abside dove, su un podio, era collocata la statua della Concordia Augusta.

Superato il portico c'era un criptoportico, dove, alle spalle dell'abside è stata rinvenuta la statua di Eumachia posta adiacente ad un piccolo corridoio che portava a via dell'Abbondanza.

Nelle vicinanze ci sono diversi punti di interesse degli scavi che non dovete perdervi come il Teatro Grande, la Casa del Fauno, il Lupanare, Casa del Menandro, solo per citarne alcuni.

Orari scavi di pompei
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Il Vesuvio – Tutti i modi per visitarlo

Il Vesuvio non è solo il simbolo della città metropolitana di Napoli, è anche il suo fedele protettore. Questo nonostante, nel corso della storia, non sia stato proprio un ottimo compagno.  
Domina tutto il Golfo di Napoli e, insieme a Stromboli ed Etna, é uno dei tre vulcani attivi d'Europa.
È possibile visitarlo grazie a diversi percorsi di trekking, che si possono affrontare da soli oppure accompagnati da una guida turistica.

Qualsiasi modo si scelga, la salita lungo il cammino e la vista dal cratere ne valgono davvero la pena!

Visitare il vulcano è un'ottima idea per una gita nei dintorni di Pompei in un giorno.

COME RAGGIUNGERLO


Raggiungere il Vesuvio è molto semplice.

Ci sono diverse modalità in base al tempo a disposizione per la visita e il budget di cui disponete.

Perderlo di vista è praticamente impossibile, perché sovrasta tutta la città metropolitana di Napoli.
Perciò, la maniera più semplice e immediata per visitare il vulcano è andarci a piedi.

Per gli esperti scalatori, visitarlo a piedi sarà un gioco da ragazzi.
Non avete esperienza? Nessun problema.
Ci sono ben 11 sentieri diversi, per un totale di 54 chilometri per esplorare il vulcano in lungo e in largo.

1. CON UNA GUIDA

Tour guidati per il Vesuvio ne esistono a centinaia:

  • Alcuni durano la mezza giornata mentre altri una giornata intera.
  • A volte comprendono il pranzo, o uno spuntino, altre volte no.
  • Comprendono il trasporto da Napoli oppure la guida ti aspetta all’entrata del parco.

E’ chiaro che il prezzo varia a seconda della durata della visita e in base alla tipologia di tour guidato per il Vesuvio che prentate.

Potete scegliere alcuni dei pacchetti che vi proponiamo qui sotto


2. CON UN BUS ORGANIZZATO

Potete comodamente raggiungere l’ingresso per il parco del Vesuvio con un autobus privato, organizzato prima o durante la vostra visita.
Potete infatti prenotare questo servizio ai punti di informazione turistica oppure presso moltissime strutture ricettive nella città metropolitana di Napoli.

Un autobus privato da Napoli all’ingresso del Parco costa circa 15 € e non include l’accesso al parco né una visita guidata.

Diverse compagnie effettuano questo servizio: portandoti all’entrata del parco in mattinata ed aspettandoti all’uscita nel pomeriggio.

3. CON I MEZZI PUBBLICI

Pratica più economica rispetto ad un trasporto privato, utilizzare i mezzi pubblici per visitare il Vesuvio è allo stesso tempo conveniente e comodo.

Dalla stazione di Napoli Centrale prendete un treno regionale e scendete alla fermata di Ercolano Scavi.
Da qui, un autobus locale per arrivare a destinazione.

La durata totale del tragitto è di circa 40 minuti.

QUANDO VISITARLO

Il Parco Nazionale del Vesuvio è aperto alla visita durante tutto l’anno, a patto di condizioni meteorologiche favorevoli.

La visita è quindi sconsigliata nei mesi invernali per l’incertezza del meteo e più indicata in primavera o in autunno.

Potete accedere a partire dal mattino fino al calare del sole:

  • A marzo ed ottobre, dalle ore 9.00 alle ore 16.00
  • Ad aprile, maggio, giugno e settembre il parco è aperto dalle 9.00 alle 17.00
  • A luglio e agosto si dalle 9.00 fino alle 18.00

I SENTIERI 

I sentieri che permettono di esplorare la riserva del Vesuvio variano in lunghezza e quindi in tempi di percorrenza (dai 30 minuti alle 6-7 ore di cammino), e in difficoltà, bassa media o alta in base anche e soprattutto alla pendenza del tracciato.

Tra i percorsi più interessanti:

  • Il Trenino a Cremagliera - una passeggiata di 2 ore lungo un tragitto di difficoltà media alla scoperta del percorso storico di ascesa al vulcano partendo dalla cittadina di San Sebastiano.
  • L’Olivella - una camminata di difficoltà bassa di circa 2 ore e mezza attraverso le stupende campagne di Sant’Anastasia.
  • Il Fiume di Lava - percorso di circa un’ora, accessibile grazie ad un livello basso di difficoltà, attraverso un paesaggio quasi lunare formato dalla colata lavica.

Due sono invece i tracciati accessibili a chiunque:

  • Il Monte Somma - con partenza da Ercolano attraversando Via San Vito.
  • Lo Stradello della Via Traversa - con partenza lungo la provinciale Ercolano-Vesuvio.

Esiste anche un altro tracciato chiamato Monte Somma, di livello difficile, che permette di esplorare la vetta più alta del monte, chiamata Punta Nasone.

Salire fino alla parte sommitale, cioè fino al cratere del vulcano, il cosiddetto sentiero Gran Cono del Vesuvio, è un’esperienza adatta a molti.
Consiste in una passeggiata di circa 2 ore e 30 lungo un percorso piano e accessibile.

CONSIGLI

Visitare il Vesuvio è un’esperienza fantastica, che consigliamo agli appassionati di turismo, agli avventurieri e agli amanti della natura.

Per viverla al meglio, ci sono alcuni consigli che vogliamo darvi prima della partenza.

  • Ritagliate un giusto lasso di tempo alla visita.
    Prendetevi almeno 1 ora e mezza per esplorare parte dei sentieri tracciati nel Parco.
    Se potete, percorretene più di uno, per vivere al meglio la biodiversità di questo luogo.

  • Controllate sempre il meteo prima della partenza

  • Indossate le scarpe più comode che avete messo in valigia.
    Visitare il Vesuvio comporta fare delle lunghe passeggiate, a volte in salita e su un terreno non sempre spianato.

  • Prima del rientro all’alloggio fermatevi ad assaggiare i prodotti del luogo, come il vino Lacryma Christi, prodotto con le uve coltivate sul suolo vulcanico.

IL VULCANO

Alto 1281 m slm, è situato all'interno di una parziale caldera (un'ampia conca) di più o meno 4 metri quadrati.

La caldera è la parte che rimane di un precedente vulcano, quello che oggi chiamiamo Monte Somma, dopo che l'eruzione del 79 d.c., raccontata da Plinio il Giovane, aveva fatto crollare il fianco sud, dove si è formato il cono attuale con il suo cratere.
Per questo motivo il complesso vulcanico si chiama Somma-Vesuvio, mentre con Vesuvio ci si riferisce al cono interno.

È un tipico vulcano poligenico e misto. Lo compongono infatti lave di composizione chimica diversa ed é formato sia da colate di lava sia da depositi piroclastici. 

La sua storia risale a circa 400 mila anni fa, anche se le informazioni più certe si riferiscono agli ultimi 25mila anni.

I tre periodi principali

  • Dalle origini al 79 d.c.: si forma il monte Somma, poi demolito da diverse eruzioni esplosive
  • Dal 79 d.c. al 1631: nel 79 si verifica l'incredibile eruzione che seppellì sotto metri di ceneri bollenti e colate di fango le città di Pompei ed Ercolano, Oplonti e Stabia. Nei secoli successivi si verificano molteplici eruzioni
  • Dal 1631 ad oggi: nel 1631 un’altra violenta eruzione del Vesuvio dà il via ad una nuova fase di attività del vulcano, caratterizzata da eruzioni numerose.
    Con l'ultima eruzione del 1944 il vulcano é entrato nella fase di "riposo attivo".

Oltre a queste eruzioni significative, ci sono state molte altre eruzioni di varia entità nel corso dei secoli.
Bisogna tenere presente che il vulcano è ancora attivo e può riprendere la sua attività eruttiva in futuro.
Gli scienziati lo monitorano costantemente  per proteggere la popolazione circostante.

Origine del nome

Ci sono diverse ipotesi

  1. Ha un'origine indoeuropea. La radice aues ricondurrebbe al termine illuminare, bruciare 
  2. Deriva da Vesbio capitano dei Pelasgi che dominò su quella zona
  3. Deriva da Veh Suis (guai ai suoi), con riferimento al fatto che la maggior parte delle sue eruzioni avevano preceduto o seguito avvenimenti importanti per la regione campana o la stessa città di Napoli. Avvenimenti quasi sempre nefasti.

Il Tempio di Apollo

Nella vostra visita agli scavi di Pompei in un giorno dovete assolutamente includere il Tempio di Apollo. 
Tra le più note attrazioni delle rovine di una incantevole cultura antica, era uno dei luoghi di culto più antichi e più frequentati.
Sepolto dall’eruzione del Vesuvio nell’anno 79d.c., è stato riportato alla luce grazie al meticoloso lavoro di molti storici e archeologi circa due secoli fa.

Raggiungere il Tempio di Apollo

Si può raggiungere Pompei comodamente da tutta la città metropolitana di Napoli, con un mezzo proprio oppure con il trasporto pubblico. Inoltre, è possibile arrivare a Pompei con treni interregionali e treni veloci da molte città. 
Una volta entrati al Parco Archeologico di Pompei, da Porta Marina, la maggior parte dei visitatori prosegue direttamente lungo Via Marina fino alla visita del Tempio di Apollo. 
A cinque minuti a piedi dall’entrata degli scavi (350 metri), il Tempio è la prima attrazione visitabile sul lato sinistro, appena prima del Foro di Pompei.

Gli scavi di Pompei sono il secondo sito più visitato in Italia, Sono tantissimi i turisti in coda che aspettano di entrare per vedere le meraviglie che tutto il mondo ci invidia. Vi consigliamo perciò di risparmiare tempo acquistando i biglietti on line che permettono l'accesso prioritario al parco archeologico. 

BIGLIETTI SCAVI DI POMPEI


COME VISITARE IL TEMPIO DI APOLLO

Il Tempio di Apollo è una delle costruzioni in stile romano più antiche mai rinvenute tra le rovine della città antica di Pompei. 
L’unico ingresso che si trova oggi, e che si utilizza per l’accesso al Tempio, si affaccia su Via Marina. Si pensa che  inizialmente gli ingressi fossero 10, in seguito trasformati in nicchie. I 9 accessi vennero chiusi da un muro per separare il tempio di Apollo dalle abitazioni circostanti. 
Si ritiene inoltre anche che in prossimità delle entrate ci fossero affreschi rappresentanti alcune battaglie della Guerra di Troia.

All’interno del Tempio troviamo invece 48 colonne in tufo a costituire un peristilio. Inizialmente in stile ionico, furono sostituite da altre di ordine corinzio in seguito al terremoto del 62. Le colonne sorreggono un architrave, sempre in stile ionico, decorato con figure mitologiche e composizioni floreali.

I piedistalli all’interno del tempio ospitavano statue di altri dei come Artemide, Venere, Ermes e Corinto. La più importante di tutte è una statua in bronzo di Apollo arciere commissionata dopo la distruzione di Corinto.

Gli originali di tutte queste statue sono conservate al Museo Archeologico di Napoli.

Ma è più avanti che si trova il vero e proprio tempio, salendo le scale fino al podio. Qui si trovano altre 28 colonne corinzie e, nella parte centrale, la cella. Al suo interno era probabilmente conservata una statua di Apollo, mai rinvenuta. Questa cella rappresentava simbolicamente la dimora del dio.

Il tempio di Apollo a Pompei, tra le attrazioni principaliLA STORIA 

Il tempio di Apollo, da inserire sicuramente nella lista delle cose da visitare a Pompei, è tra le più antiche costruzioni romane rinvenute dagli storici.

Una prima costruzione del tempio risale infatti tra l’VIII e il VII secolo a.c. Grazie ad alcuni reperti rinvenuti durante gli scavi si pensa che fu inizialmente progettato come uno spazio all’aperto con altari. Solo nel VI secolo a.c. troviamo il primo vero edificio con una tettoia decorata con la terracotta. 
Una scritta in lingua osca sul pavimento ci descrive inoltre la ricostruzione dell’edificio in epoca sannitica per volere del questore Oppio Campano.

In quel periodo Apollo era la divinità più adorata di Pompei e il Tempio di Apollo era il luogo di culto più frequentato della città. 
A seguito dell’inizio di un nuovo culto, quello di Giove, il Tempio di Apollo perse di importanza e di dimensione. Venne costruito un muro per evitare la vista sull'edificio dalle abitazioni circostanti e ne venne ridotta la pianta per ampliare invece quella del Foro.

Durante l’epoca augustea venne aggiunto un orologio solare e divenne luogo di giochi in onore di Apollo: i Ludi Apollinari
In buona parte distrutto dal terremoto del 62 d.c., era ancora in fase di ricostruzione - e quindi non in uso - quando sopraggiunse l’eruzione del 79 d.c.. E’ stato riportato alla luce all’inizio del XIX secolo insieme al Foro di Pompei.

APOLLO, LA DIVINITA' DI POMPEI

La religione degli abitanti di Pompei non era solo politeista, ma era molto aperta nel confronto di altre culture e all'assimilazione di altre divinità.

Apollo, dio del sole, è infatti una divinità venerata allo stesso tempo da Greci, Sanniti ed Etruschi. Si pensa che questo culto permise alle tre diverse civiltà di coesistere pacificamente per un lungo periodo di tempo: la cosiddetta pax romana. 
La mescolanza di diversi usi e tradizioni è stata rilevata soprattutto perché la città aveva una posizione strategica per il commercio con altre civiltà, da cui poteva attingere non solo il credo religioso. 
Il culto di Apollo, infatti, si diffuse a Pompei grazie ai greci di Cuma. Non avendo un “corrispettivo” romano, il nome e le caratteristiche del dio vennero tramandate da una cultura all’altra senza variazioni.

Pompei adottò il culto di Apollo dedicandogli un importante Tempio, costruendo altari adatti alla venerazione e organizzando giochi ludici in suo onore. 
Questo fino a quando non sopraggiunse il culto di Giove, e il Tempio di Apollo perse pian piano la sua importanza e parte della sua dimensione.

COSA VEDERE VICINO AL TEMPIO DI APOLLO

Tra le rovine di Pompei si possono visitare dei luoghi meravigliosi, il giusto mix tra arte, storia e mistero.

Non esisteva un solo tempio nella Pompei antica, al contrario, ce n'erano un buon numero dedicati a diverse divinità.

Nello stesso regio (il quartiere) del Tempio o Santuario di Apollo si trovano anche: il Tempio di Giove, il Tempio di Venere, il Tempio di Vespasiano, il Tempio della Fortuna Augusta.

Subito dopo l’entrata al Parco si possono osservare Porta Marina e la cinta muraria della città antica. 
Tra le attrazioni più importanti della Regio è sicuramente il Foro.

Visitare Pompei in un giorno -  Particolare dei granai del Foro Questo luogo si identifica con il centro commerciale, politico e religioso della Pompei antica. Non mancate di visitare i granai e le Terme del Foro. 
È consigliato spendere almeno un’ora alla visita del Tempio di Apollo e le altre rovine di questa parte del parco archeologico.

Ma la visita agli scavi di Pompei non termina qui: questo è solo l’inizio!

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

La Fullonica di Stephanus

Una delle cose da inserire nei vostri itinerari per visitare Pompei è la fullonica di Stephanus, bellissimo esempio di quelle che erano le lavanderie di questa vivace città romana.
Sarà molto interessante vedere come erano organizzate queste attività, tra le più redditizie dell'economia dell'impero romano.

I lavori degli archeologi negli scavi di Pompei hanno riportato alla luce diverse fulloniche sparse per la città.
Quella quella di Stephanus (sappiamo il nome del proprietario grazie a scritte a carattere elettorale ritrovate sulla porta) però è senz'altro la più famosa. E' molto ben conservata e frutto di restauri terminati nel 2015.
Non perdetevela, specie se siete a Pompei con bambini!

Si trova su via dell'Abbondanza 7, vicinissima alle Terme stabiane, al Teatro grande e al Thermopolium di Vetutius Placidus.


Struttura della fullonica 

La fullonica di Stephanus si sviluppava su due piani. il prio era il luogo dove effettivamente si svolgeva la lavorazione, il secondo ospitava l'abitazione e una terrazza dovesi mettevano ad asciugare i panni. Venne costruita dopo il terremoto del 62 d.c., trasformando quella che era una casa ad atrio. Quest'ultimo, come pure il soggiorno e il triclinio vennero riadattati e forniti  di vasche per la lavorazione, mentre l'impluivium venne dotato di una cornice in rilievo e destinato al lavaggio dei tessuti più delicati.

L'attività della fullonica prevedeva sia i lavori di finitura dei tessuti, che dovevano essere sgrassati dopo essere stati filati e tessuti, sia quelli di semplice pulizia dei vestiti usati. 
Portare a lavare un vestito costava 1 danario,non era quindi molto costoso.

Nell'ingresso dell'edificio è stato ritrovato uno scheletro di un uomo di mezza età, con un sacchetto pieno di sesterzi. Si tratta probabilmente del proprietario, Stephanus, che cercava di scappare dall'eruzione portando con sé l'incasso dell'intera giornata.

LE FASI DI LAVORO

Prima fase: per prima cosa bisognava ripulire il tessuto. Lo si faceva in una vasca ovale dove gli schiavi pestavano la stoffa con i piedi in un misto di acqua soda e spesso urina, sia animale (la più pregiata era quella di dromedario, che si faceva arrivare anche dall'oriente) sia umana.
Vista la grande quantità di urina necessaria, agli angoli delle strade si trovavano delle anfore con un'apertura laterale dove chiunque poteva depositare la propria.
Uno schiavo passava con regolarità a ritirarla.
L'imperatore Vespasiano mise addirittura una tassa sull'urina delle tintorie che destò polemiche a cui l'imperatore rispose con la celebre frase "Pecunia non olet"

Seconda fase: finito il lavaggio i tessuti venivano sciacquati in vasche poste a livelli diversi e comunicanti fra loro a cascata. Questo per eliminare ogni traccia del materiale usato. 
In questa fase veniva usata argilla smectica del Marocco o dell'isola di Ponza e si continuava poi il lavaggio e la battitura, per rendere la trama dei tessuti più compatta.

Terza fase: i panni venivano poi stesi sull'ampio terrazzo, dove sia faceva anche la zolfatura che serviva a rendere i tessuti più lucenti. I tessuti bianchi venivano stesi su un braciere ingabbiato da canne (vimea cava) che emanava esalazioni .

Quarta fase: l'ultimo passaggio era la stiratura per cui i panni venivano messi sotto grandi presse a vite.

La corporazione dei fullones giocava un ruolo importante nell'economia e nella politicacome documentano le numerose iscrizioni elettorali rinvenute. Erano votati alla dea Minerva e avevano un animale totem, la civetta (ulula), sacra alla dea.
A capo della corporazione c'era Eumachia, sacerdotessa di Venere a Pompei. In seguito alla morte del marito, ereditò la sua attività commerciale, dedita alla produzione della lana, diventando così una delle personalità più influenti della città.

orari pompei scavi 
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Dal 1 aprile al  31 ottobre
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 19.00. Ultimo ingresso alle 17.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

Visitare Ercolano

Comune italiano nella provincia di Napoli, Ercolano fino al 1969 era chiamata Resina.

Colpita dal terremoto del 62 d.c. e sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.c., come Pompei e Stabia, è entrata di diritto a far parte del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
É inoltre il punto di partenza per chi vuole esplorare il Parco nazionale del Vesuvio. Moltissimi sentieri di trekking giungono infatti fino al cratere del vulcano.

Cosa vedere 

É possibile visitare questa piccola cittadina partenopea in un giorno solo passeggiando per le vie di paese. 
Le cose da vedere a Ercolano si affacciano infatti sul viale principale della città, Corso Resina. 

Il miglio d'oro

Una cosa assolutamente da vedere è il tratto di strada rettilineo che percorre la distanza tra Ercolano e Torre del Greco.
Chiamata Miglio d’Oro, è ricco di bellissime ville settecentesche e giardini curati.

Da non perdere una visita agli spazi esterni e alle sale affrescate di Villa Campolieto. Progettata dall’architetto Luigi Vanvitelli gode di una posizione perfetta sul mare.

Gli Scavi

Ma la ragione principale per cui è conosciuta nel mondo è il Parco Archeologico, gestito da quello ancora più noto di Pompei. 
Nel parco si possono vedere  i resti molto ben conservati, di com'era quando l’eruzione del Vesuvio del 79 d.c. la seppellì insieme a Pompei e Stabia. 
Ciò che segnò la fine di queste città è anche il motivo grazie al quale al giorno d’oggi è possibile conoscerne gli usi e le tradizioni.

Sono infatti quasi mezzo milione i visitatori che accedono ogni anno al Parco Archeologico di Ercolano e alla sua ottima riproduzione nel museo archeologico virtuale. 

Anche se è più piccola e meno monumentale di Pompei, l'area archeologica vale veramente una visita.
Durante l'eruzione del 79 d.c. infatti, la città venne coperta da una coltre di fango e materiale piroclastico. Questo ha permesso di conservare molto bene gli edifici.
Di conseguenza si è potuto capire con esattezza le loro dimensioni, le tecniche con cui sono state costruite e le abitudini di chi le ha abitati.

La cittadina fu scoperta per caso nel 1709, grazie ad alcuni lavori per la costruzione di un pozzo per l'irrigazione.
Il lavori di scavo veri e propri cominciarono nel 1738, ma è stato solo nel 1927 che presero il via le operazioni che hanno portato alla luce le meraviglie che possiamo vedere oggi.
Negli anni Ottanta del Novecento vennero ritrovati 300 scheletri, molto probabilmente abitanti che cercavano di salvarsi correndo verso il mare.

Tutto ciò che é stato scavato fino ad ora corrisponde più o meno a un quarto di quella che era la città antica. 
La maggior parte degli edifici visibili sono civili. Oltre ai complessi termali, la palestra e il teatro.
Molti degli edifici pubblici e religiosi sono invece ancora sepolti. 

Da non perdere la Casa della gemma, famosa in tutto il mondo per i suoi preziosi mosaici del pavimento.
In età augustea era la  seconda domus più grande di Ercolano.
Si sviluppava su tre livelli ed era grande ben 1800 metri quadri. Inoltre era collegata alle Terme Suburbane.

Fuori città

Tra le attrazioni da visitare nei e dintorni della città c'è la Reggia di Portici.
La dimora storica del re Carlo di Borbone è un edificio in stile barocco costruita tra il 1738 e il 1742 per essere la residenza di tutta la dinastia.


COME RAGGIUNGERE ERCOLANO

Ercolano e i suoi famosi scavi é raggiunta ogni anno da milioni di visitatori. 
La cittadina partenopea infatti é ottimamente collegata con i più grandi centri del sud e centro Italia.

  • Da Roma: é possibile visitare gli scavi con una gita in giornata.  
    Dalla stazione di Roma Termini prendete un treno per Napoli Centrale.
    Le Frecce di Trenitalia impiegano poco più di un’ora, mentre gli Intercity circa 2 ore.
  • Da Napoli: prendete un treno regionale fino alla stazione di Portici-Ercolano.
    Da qui, un autobus vi porterà dritto alla stazione di Ercolano Scavi.
    Il tempo di percorrenza totale è di circa 40 minuti, negli orari di punta. 
    Se volete potete decidere di camminare per circa 20 minuti fino al Parco Archeologico .

QUANDO andare

È possibile visitare Ercolano in ogni periodo dell’anno. I suoi scavi archeologici, ad esempio, sono sempre aperti tranne che il Primo Maggio, il 25 Dicembre e il Primo Gennaio. 
Le stagioni migliori per visitare Ercolano sono invece la tarda primavera o il primo autunno. Visitare Ercolano durante le mezze stagioni permette di evitare i climi più caldi e più freschi. 
Ma non solo: Ercolano offre anche mercatini natalizi durante l’inverno e sagre, concerti e feste all’aperto in estate.
Può essere la meta ideale se volete fare una gita nei dintorni di Pompei in un giorno.

Dove Mangiare

A Ercolano si trovano tutti i piatti tipici della regione partenopea, dagli antipasti ai famosi dolci. 
Prova le barchette di melanzane, uova e cacio, la minestra di zucchine. Oppure ordinate un piatto di spaghetti con le vongole o i classici medaglioni di vitello alla pizzaiola. 
Prodotti tipici della zona sono anche la mozzarella di bufala e il pomodorino del piennolo del Vesuvio. 
E per finire in bellezza, o per una merenda dolce, le sfogliatelle, le zeppole di San Giuseppe e la più classica pastiera.

Potete soddisfare il vostro appetito in uno di questi locali:

La briciola 
Corso Resina, 189
La Fornacella
Via IV Novembre, 90
Dante osteria
Via San Vito , 67

DOVE DORMIRE 

Hai deciso di vivere Ercolano da più vicino? 
Una visita in giornata a questa stupenda cittadina non basta e preferisci passarci una o più notti? 
La cittadina offre diverse tipologie di alloggi adatte a diversi gusti e per tutti i budget, dai semplici ostelli ai più lussuosi hotel. 
Vediamo dove conviene dormire:

  • I moltissimi b&b oppure le case vacanza sono adatti ad un budget intorno ai 50 € a notte.
    Ne trovi sia vicino agli scavi che sulla costa.
  • Il Miglio d’oro è invece la zona più adatta se cercate dove dormire a Ercolano con circa 100 € a notte.

LA STORIA 

Secondo la leggenda, la cittadina di Ercolano fu fondata da Ercole nel 1243 a.c. Storicamente, si prevede invece la fondazione da parte del popolo Osco intorno al XII secolo a.c. oppure dagli Etruschi tra il X e l’VIII secolo a.c.

Ercolano fu in seguito conquistata dai Greci, dai Sanniti e infine dai Romani.

Sono due gli eventi che nel corso della storia hanno segnato la cittadina: Il terremoto di Pompei nel 62 d.c. distrusse buona parte degli edifici ; l’eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. coprì Ercolano con uno strato di detriti alto tra i 10 e i 25 metri.

Questi due avvenimenti hanno fermato il tempo sulla cittadina di Ercolano e hanno reso possibile la scoperta di moltissimi dettagli sulla storia dell’area intorno al golfo di Napoli.

Il metodo Fiorelli

"Finora si è scoverto templi, case ed altri oggetti che interessano la curiosità delle persone colte, degli artisti e degli archeologi; ma ora tu, o mio Fiorelli, hai scoverto il dolore umano, e chiunque è uomo lo sente", scrive Settembrini il 13 febbraio 1863.

Uno dei punti di interesse di più impatto emotivo per chi viene a visitare gli scavi di Pompei sono sicuramente i famosi calchi. Come non rimanere impressionati davanti ai corpi di quelle vittime sorprese dalla furia del Vesuvio nel 79 d.c? Le espressioni dei loro volti, le pieghe dei vestiti, le posizione contorte dei loro arti: tutto questo è oggi visibile grazie ai calchi in gesso realizzati dall'archeologo Giuseppe Fiorelli nella seconda metà dell'Ottocento. Come un'istantanea di quei terribili giorni.


Cos'è il metodo Fiorelli

E' un metodo che,  perfezionatosi nel tempo, è utilizzato ancora oggi,  ed è molto semplice.
Consiste nell'effettuare una colata di gesso e acqua nel vuoto creatosi a seguito dell'indurimento della cenere nelle cavità lasciate dai corpi che si sono decomposti all'interno del materiale vulcanico. Una volta asciugato il gesso è possibile procedere allo scavo del terreno circostante e portare alla luce il calco.

Oggi la tecnica si è così avanzata che è possibile vedere in maniera ancora più dettagliata le ptracce dei tessuti, dei vestiti, i lineamenti dei volti, le vene delle mani, in cui sembra ancora scorrere il sangue.

l'Eruzione

La prima fase dell'eruzione vide cadere dal cielo lapilli (una specie dei grandine di pomice) che ricoprirono  le strade, i cortili e tutti gli spazi aperti. Questo materiale vulcanico si depositò per un altezza di circa 3 metri. Diversi tetti delle abitazioni crollarono per i peso. 
Di chi morì intrappolato negli ambienti e investito dai crolli rimangono solo gli scheletri.

Una seconda fase vide invece invadere la città da un susseguirsi di flussi piroclastici (le nubi ardenti, caratterizzate da una forte velocità e un'alta temperatura), la cui cenere riempì ogni spazio vuoto rimasto. 
Chi venne colpito morì per shock termico. I loro corpi vennero coperti di cenere che solidificandosi ha mantenuto la forma delle sostanze organiche che si sono decomposte. 
Perciò sono rimaste le impronte non solo dei corpi degli uomini,  ma anche di animali, radici di piante, porte di legno, armadi.

Negli scavi di Pompei di calchi ce ne sono poco più di un centinaio.

N.B: tenete a mente che questi calchi non sono solo gesso ma erano persone. Perciò quando vi troverete a visitarli, fatelo con il massimo rispetto.

Casa dei Vettii

Tra le attrazioni di Pompei assolutamente da visitare, la Casa dei Vettii è una delle più lussuose ville ritrovate negli scavi archeologici (Insieme alla Casa del Fauno e alla Villa dei Misteri) e una della abitazioni pompeiane meglio conservate. 
Come testimoniano scritte elettorali e 2 anelli utilizzati anche come sigillo, la domus apparteneva a fratelli Vettius Restitutus e Vettius Conviva, ricchi liberti dediti al commercio.
Sia che decidiate di visitare Pompei in un giorno, sia che dedichiate agli scavi più tempo, vi suggeriamo di non perdervela. Il consiglio che vi diamo, viste le lunghe file all'ingresso, spesso sotto il sole, è quello di procurarvi il biglietto on line salta coda. Avrete diritto all'accesso prioritario e potrete iniziare subito la visita!


DOVE SI TROVA

La villa si trova nel vicolo dei Vettii, nella Regio VI, Insula 15.1 

storia

La Casa dei Vettii risale sicuramente a prima del I secolo a.c. (ne sono testimoni i capitelli a forma di dado e l'impluvium in tufo). Venne acquistata dai fratelli liberti nel I secolo, restaurata completamente e arricchita di opere d'arte. 
A seguito del terremoto verificatosi nel 69 d.c. venne restaurata di nuovo. Venne però totalmente sommersa da una coltre di ceneri e lapilli durante l'eruzione del Vesuvio nel 79 d.c. 
Nel 1894 venne riportata alla luce. 
La domus è famosa per l'affresco che si trova nel vestibolo e che rappresenta Priapo che pesa il suo enorme fallo, apportatore di benessere e fecondità.

La casa dei Vettii a Pompei: l'affresco di Priapo

Foto di Mario Vigna

Punti di interesse nelle vicinanze: Casa del Fauno, Foro di Pompei, Macellum

LA STRUTTURA

All'interno della casa potrete trovare altri affreschi stupefacenti. Intorno all'atrio si aprono alcune stanze: in un cubicolo potete ammirare l'affresco di Ero e Leandro,  quello della lotta tra Amore e Pan a cui assistono Arianna e Dioniso, e quello del mito di Ciparisso.
A destra dell'atrio si aveva accesso alla parte riservata ai servi al piano superiore, anch'esso con un'atrio. In un'edicola di questo è rappresentato il Genio del proprietario mentre sta compiendo un sacrificio. dall'atrio si passava alle cucine caratterizzate da un bancone in muratura, caldaie e treppiedi. All'interno della cucina sono stati rinvenuti  pentole, vasi in terracotta e bacini.

All'esterno è presente un peristilio di 18 colonne vasche e statue usate come fontane. Anche nel peristilio si possono ammirare bellissimi affreschi rappresentanti la vendetta di Anfione e Zeto a seguito della morte della madre Antiope, l’uccisione di Panteo, re di Tebe, per aver impedito il culto di Dioniso nella città, Ercole bambino che strozza i serpenti mandati dalla dea Era ed altri ancora.

POMPEI SCAVI ORARI
Dal 1  novembre al 31 marzo  
Tutti i giorni
dalle 9.00 alle 17,00. Ultimo ingresso alle 15.30.

Chiuso il 1 Gennaio, il 1 Maggio e il 25 Dicembre

 

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